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Un proiettile non ferma la speranza: da Pasquale Pepe l’abbraccio lucano a Don Patriciello

Un proiettile non ferma la speranza: da Pasquale Pepe l’abbraccio lucano a Don Patriciello

don Patriciello

Un nuovo inquietante atto intimidatorio ha colpito Don Maurizio Patriciello storico sacerdote del Parco Verde di Caivano, impegnato da anni in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e al degrado sociale che attanaglia Caivano. Durante la messa domenicale un uomo si è avvicinato all’altare per ricevere la comunione ed ha consegnato al sacerdote un proiettile, dileguandosi rapidamente tra i fedeli. Un gesto gravissimo - carico di simbolismo mafioso - che ha subito scatenato l’indignazione e la solidarietà delle istituzioni e dei cittadini di tutta Italia. Tra i primi a intervenire pubblicamente il vicepresidente della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, già vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, che ha definito Don Patriciello “un simbolo autentico di lotta alla criminalità organizzata e allo spaccio di stupefacenti, ma anche di solidarietà e di cura verso le persone più fragili”. Pepe ha sottolineato come Don Maurizio non abbia mai smesso di chiedere la presenza dello Stato – forze dell’ordine, carabinieri, ma anche docenti e assistenti sociali – per riscattare una terra difficile, ma non senza speranza. “Sono certo che il Governo, insieme a tutte le Istituzioni, continuerà con i fatti a essere al fianco di Don Maurizio Patriciello", ha aggiunto. “Dopo il vile gesto delle ultime ore, però, merita la vicinanza e l’abbraccio dell’Italia intera”, ha concluso il vicepresidente, con un messaggio di forte unità. Un uomo già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato dalla scorta del sacerdote e da una pattuglia di Carabinieri presenti all’esterno della chiesa. L’uomo è stato condotto in Caserma. Intanto, Don Patriciello, nonostante tutto, ha scelto di non interrompere la sua missione: quella di dare voce agli ultimi e di restare un punto di riferimento per la sua comunità.

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