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21.09.2025 - 20:32
I temi del territorio rimangono nella prima parte della manifestazione, quella che vede i governatori leghisti insistere con l'Autonomia, con Maurizio Fugatti che rivendica anche i valori dell'antifascismo. A sancire la linea, l'annuncio di una grande manifestazione "per i valori, i diritti, i confini e le libertà della civiltà occidentale", che Matteo Salvini convoca per il 14 febbraio prossimo. Bisogna "tornare a blindare i confini italiani, sempre che qualche magistrato politicizzato non ci fermi" e al tempo stesso "abbiamo il dovere di rimandare a casa i migranti che non si vogliono integrare". Ovvero i musulmani integralisti: "Fanatismo islamico, integralismo islamico, applicazione letterale del Corano, non sono compatibili con le nostre leggi", scandisce Salvini. Concetti del tutto simili a quelli dei vice segretari che avevano preso la parola prima di lui: Roberto Vannacci e Silvia Sardone parlano esplicitamente di "remigrazione", tra gli applausi dei militanti che riempiono il prato di Pontida. "Non ci rassegniamo alla società multiculturale, alla società meticcia, alla islamizzazione delle nostre città. Non regaliamo nulla a chi non rispetta le nostre norme, le nostre leggi, per questi signori c'è solo un futuro: remigrazione", dice Vannacci. Prima di lui, Sardone: "È in atto una vera e propria sostituzione, ma io non voglio che gli uomini e le donne di Pontida vengano sostituiti da quattro 'mao-mao' con la barba lunga, o da donne che vanno in giro con un sacco della spazzatura addosso". Insomma, nel gruppo dirigente nazionale non c'è alcun dualismo sulla linea da seguire. Che invece emerge dagli interventi dei governatori: tutti centrati sull'Autonomia da ottenere, sul centralismo romano da sradicare. Per Zaia "in Italia è innegabile ci sia una questione settentrionale", per Fontana bisogna sconfiggere "la palude romana", anche Fedriga denuncia "il bieco centralismo". E addirittura Maurizio Fugatti scandisce: "I principi dell'autogoverno e dell'autonomia sono principi anticomunisti e antifascisti. Sono questi i principi di chi ama il suo territorio". Ma da Salvini sull'autonomia arriva solo una frase: "Finalmente unirà l'Italia nel nome del merito e della responsabilità". A rassicurare i governatori e i militanti che la aspettano ci pensa Roberto Calderoli: "Ora il bicchiere è mezzo pieno, ma a dicembre sarà tutto pieno: Meloni e Tajani si sono impegnati a firmare le intese entro dicembre, e abbiamo accettato a condizione che ci fosse anche il federalismo fiscale". Due Leghe diverse, dunque? Uno scenario che Zaia sembra evocare ispirandosi al modello tedesco, con la Cdu che in Baviera cede il passo alla Csu: "Il modello del partito bavarese, della Csu, dovrebbe essere un modello anche per il nostro Paese, anche nei partiti", dice dal palco, con sotto di lui una enorme bandiera del Leone di San Marco: "In Veneto se il candidato non sarà leghista, sarà un problema".
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