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19.09.2025 - 17:44
Il ministro Lollobrigida e l'assessore Cicala
L’intervento si è svolto in uno stabilimento dove sono stati riscontrati gravi irregolarità nei registri di carico e scarico, oltre alla totale assenza di documentazione che potesse garantire la provenienza e la qualità del prodotto. Contestualmente, sono stati effettuati anche controlli sulla corretta applicazione della normativa sulle pratiche commerciali sleali, con particolare attenzione ai rapporti con i fornitori primari di uve da vino della provincia di Foggia. Non si è fatta attendere la reazione del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha commentato con fermezza l’operazione: “La trasparenza e la legalità nelle nostre filiere agroalimentari non sono principi negoziabili e chi prova ad aggirare le regole deve sapere che troverà sempre lo Stato pronto a difendere la correttezza e la qualità del nostro Made in Italy”. Il ministro ha ringraziato gli ispettori dell'ICQRF e i militari della Guardia di Finanza per il lavoro svolto, sottolineando come sia grazie a controlli rigorosi e mirati che si difende ogni giorno il valore del Made in Italy: “La qualità si costruisce giorno dopo giorno. È così che si tutelano i produttori onesti e si garantisce ai cittadini ciò che meritano: eccellenza, autenticità e fiducia”. Anche la Regione Basilicata ha espresso apprezzamento per l’operazione. L’assessore regionale all’Agricoltura, Carmine Cicala, ha rilasciato una nota ufficiale per elogiare il lavoro delle autorità competenti: “Ringraziamo le autorità per l’impegno costante nel contrastare pratiche scorrette e pericolose per il settore. Legalità e trasparenza nelle filiere agroalimentari, come sottolineato dal ministro Lollobrigida, non sono principi negoziabili”. Cicala ha poi richiamato il valore simbolico del vino lucano: “Difendere la qualità significa tutelare i produttori onesti e garantire ai consumatori un Made in Italy autentico, che trova nel Vulture uno dei suoi simboli più forti”. L’operazione dimostra ancora una volta l’attenzione delle istituzioni al contrasto delle frode agroalimentari e al rispetto delle norme che regolano le filiere produttive. In un settore strategico per l’economia del Mezzogiorno e per l’identità nazionale, la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti restano capisaldi fondamentali. Il messaggio, oggi, è chiaro: chi opera al di fuori delle regole non potrà più contare su zone d’ombra.
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