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Emilio Fede il soldatino di ferro di Silvio Berlusconi

Emilio Fede il soldatino di ferro di Silvio Berlusconi

Emilio Fede me lo ricordo in Rai, quando era uno dei giornalisti di punta del telegiornale della prima rete, e faceva anche l'inviato, guadagnandosi il soprannome di "Sciupone l'Africano", per le sue note spese e per l'abbronzatura perenne che lo caratterizzava, grazie anche al suo essere scuro e siciliano.
Da Barcellona Pozzo di Gotto era andato sul continente, e da lì verso una vita vissuta perennemente sotto i riflettori.
Aveva sposato Diana de Feo, figlia
di Italo de Feo, giornalista, storico, politico, direttore della RAI e capo dell'ufficio stampa del Comitato di Liberazione Nazionale. La moglie, da cui ha avuto due figlie, è comunque rimasta sempre al suo fianco, benché facessero vite separate, ma il filo che c'era tra loro non si è mai spezzato.
Aveva una passione per il gioco d'azzardo e questo gli costò il posto in RAI, ma Silvio Berlusconi fu provvidenziale, lo arruolò per dare vita al telegiornale su Retequattro, e lì lui visse, probabilmente il periodo più professionale della sua vita.
La ragione?
Per mettere in piede un telegiornale per una TV commerciale, serve saperlo fare il telegiornale, serve riuscire a vendere le notizie come se fossero caramelle, e serve stare sempre al centro del dibattito, insomma serve stare dentro la notizia tutto il santo giorno.
Lui ci riuscì, al punto di lanciare anche tanti personaggi, Paolo Brosio su tutti, che “spettecilarizzavano“ la figura del giornalista, tale da rendere qualsiasi notizia masticabile.
Insomma Emilio Fede con il suo Tg permise alle notizie, e a chi le porgeva, di diventare un pasto soddisfacente per chi le notizie non le aveva mai lette da un giornale, e che al massimo sfogliava rotocalchi, e lui a questo approdò.
Era tutto un rimestare, un allungare il brodo, grazie anche alla presenza di figure femminili, come le meteorine, che davano alle previsioni del tempo un' impronta leggera.
Il suo essere totalmente dedito alla causa: la volgarizzazione dell'attività giornalistica, lo resero prezioso, oltre che strapagato, e pure confidente caro a Silvio Berlusconi, al punto di rimanere impigliato nella rete dell'eccesso che era comunque la sua cifra distintiva, ma che era pure la cifra del mondo che frequentava.
Non è possibile ricordarlo in maniera differente, la sua è stata una scelta di vita approntata con grande determinazione, e senza di lui e gli annunci dei filmissimi, da parte di Emanuela Folliero, Retequattro non sarebbe nemmeno esistita.
Il resto è ingordigia di vita, tutte cose che con l'attività giornalistica contano fino ad un certo punto, e questo è stato il suo più grosso limite, per altro umano, che ha comunque scontato, fino alla fine.

Ecco alcune dichiarazioni significative di Emilio Fede nei confronti di Silvio Berlusconi, raccolte in vari momenti, anche se sembrano surreali, lui ci credeva davvero, e sono imprescindibili dalla sua vita, è giusto ricordarle.

“Per me è morto un fratello. Lo rivedrò nell’aldilà.”
In un’intervista a La Stampa, Fede espresse un forte dolore personale per la perdita, definendo Berlusconi non “un amico, ma uno stra‑grande amico”, e aggiungendo: “Io ero non un amico ma uno stragrande amico di Berlusconi. Per me è morto un fratello. … Lo rivedrò nell’aldilà” .
“ È stato la mia vita”
Seduto a Villa San Martino, ad Arcore, disse: “Un anno fa ho perso mia moglie e adesso lui, che è stato la mia vita on posso pensare che non ci sia più’… ‘Sono stato con lui trent’anni’”

“Eravamo come fratelli… mi aveva assunto con un affetto immenso”
In diretta su Instagram, dopo la morte di Berlusconi, Fede ha affermato: “Io e lui eravamo come fratelli. Mi ha assunto tanti anni fa con un affetto immenso ed è stato ricambiato da me.Eravamo insieme giorno e sera” .

“Ama le donne ma ad Arcore nessuna sconcezza”
In occasione dell’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby-ter, Fede dichiarò: “Non c’era nulla di vero nelle accuse.Sotto giuramento posso dire che non ho mai visto sconcezze. Partecipavo a queste cene e a mezzanotte me ne andavo.Ha pagato l’invidia di tanti” .

“Anche io vincitore morale, ma dopo 8 anni di domiciliari “
Commentando l’assoluzione di Berlusconi, disse: “È una rivincita enorme per Silvio Berlusconi, accusato ingiustamente… Purtroppo solo vincitore morale, mi sono fatto otto anni di domiciliari senza essere colpevole di nulla. Gli ultimi 8 anni della vita...”

“Lui lavorerebbe come un pazzo al Quirinale”
In un’intervista a Piazzapulita, Fede affermò: “Lei, da direttore del Tg, come annuncerebbe l’elezione di Silvio Berlusconi al Quirinale.Lui farà di tutto per non deludere, lavorerebbe come un pazzo”

PS: Incontrai Melo Freni , molti anni fa, suo amico e come lui di Barcellona Pozzo di Gotto, pranzammo insieme. Ero la responsabile dell'ufficio stampa per una manifestazione, e Melo Freni era sotto la mia custodia. Parlammo molto e capii meglio Emilio Fede. La loro era un'Italia diversa, che ancora combatteva per la fame, più che per la fama ,e dove si arrivava ad essere viziosi per scarsa conoscenza delle cose della vita, e forse pure per questo si subiva il fascino del potere e dei soldi.

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