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31.08.2025 - 17:30
Due giorni di maltempo sono bastati per mettere ancora una volta in ginocchio Potenza. La città si è scoperta impreparata, vulnerabile, esposta. Strade allagate, sottopassi trasformati in piscine e traffico paralizzato: lo scenario, già visto e rivisto, ha confermato in modo inequivocabile quanto sia urgente investire in prevenzione vera e in manutenzione ordinaria e straordinaria, non solo a ridosso delle emergenze. Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 16.30, una 51enne potentina è rimasta intrappolata nella sua auto, una Renault Scenic, nel sottopassaggio di via Potito Petrone, dove l’acqua ha raggiunto un’altezza di circa un metro e mezzo. L’abitacolo si è iniziato a riempire d’acqua, la macchina è andata in panne e per la donna sono stati attimi di panico: ha chiamato il 112 temendo il peggio. Fortunatamente, l’intervento tempestivo dei Carabinieri del nucleo radiomobile ha evitato conseguenze drammatiche. I militari giunti sul posto, dopo aver constatato l’impossibilità di aprire le portiere, hanno forzato una portiera posteriore e tratto in salvo la conducente, in stato di shock. La signora è stata poi assistita sul posto e affidata ai familiari. Un intervento che, se da un lato conferma la prontezza e il coraggio delle forze dell’ordine, dall’altro solleva interrogativi pesanti sulla sicurezza urbana in occasione di eventi atmosferici che non possono più essere definiti "eccezionali". La tragedia sfiorata in Via Petrone è il segnale che serve un cambio di passo. Le immagini di auto sommerse, tombini esplosi e cittadini costretti a camminare nell’acqua fino alle ginocchia non possono più essere archiviate come conseguenze inevitabili del maltempo. Sono il risultato di una carenza strutturale di pianificazione, di scarsa prevenzione e manutenzione ordinaria e straordinaria. La sicurezza dei cittadini non può essere affidata al caso.
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