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Buon compleanno Robert Redford

Buon compleanno Robert Redford

Robert Redford ha compiuto 89 anni e proprio qualche settimana, la Rai ha trasmesso l'ultimo film che lo ha visto protagonista:"Old Man & the Gun" del 2018, diretto da David Lowery con Sissy Spacek, Casey Affleck e Danny Glover.
Il film è ispirato alla vera storia di Forrest Tucker, un rapinatore di banche, seriale, che ha continuato la sua attività anche in età molto avanzata. L'opera è una riflessione poetica sull'invecchiamento, la libertà, e il bisogno di seguire la propria natura, anche a costo di vivere ai margini della legge.

Chi è Forrest Tucker nel film 

Tucker è un uomo che non può fare a meno di delinquere, ma il suo comportamento gentile, durante le rapine e la sua capacità di sfuggire alla cattura lo rendono una figura affascinante e carismatica, simile ai protagonisti dei romanzi d'avventura.
Il film analizza anche la difficoltà sociale di guardare alla vecchiaia non come un periodo di declino. Il rapinatore gentiluomo dimostra, al contrario, che l'età non limita le possibilità di vivere pienamente, e di sentirsi liberi.
La sua attività criminale è una forma di resistenza, contro l'idea che l'invecchiamento debba portare alla passività.
Sebbene il film si prenda alcune libertà artistiche, cattura l'essenza della vita di Tucker e presenta un personaggio che, nonostante le sue azioni illegali, incarna un desiderio di vivere secondo le proprie regole e di sfidare le aspettative della società, malgrado il tempo anagrafico a suo sfavore.
Robert Redford, con questa pellicola, ha dichiarato di voler concludere la sua carriera, e infatti il film è una sorta di omaggio meta-cinematografico alla sua immagine da fuorilegge romantico, che attraversa molti dei suoi film (da Butch Cassidy and the Sundance Kid a The Sting).

A proposito del vero Forrest Tucker

Forrest Tucker è stato un criminale statunitense, la cui vita è caratterizzata da una continua sfida alle autorità.
Iniziò la sua "carriera" da giovane, a all'età di quindici anni risale la sua prima delle numerose evasioni.
La più famosa, nel 1979, avvenne dal carcere di San Quintino, dove lui e due complici costruirono un kayak, e si allontanarono sotto gli occhi delle guardie penitenziarie.
Le numerose rapine in banca gli permisero di accumulare un bottino stimato in oltre 4 milioni di dollari.
Nel 2000, all'età di 79 anni, fu arrestato e condannato a 13 anni di prigione.
Morì in prigione nel 2004 all'età di 83 anni.


Robert Redford: la sua storia 

Negli anni ’70, Robert Redford diventò uno dei simboli della New Hollywood, un movimento che ruppe con le convenzioni "classiche" della Mecca del Cinema, per proporre storie più realistiche e a sfondo politico.
Tra i film che segnarono una svolta per lui ci sono:

"Butch Cassidy and the Sundance Kid" (1969) – Un western ironico e malinconico, dove Redford interpreta il fuorilegge Sundance Kid.

"La stangata" (The Sting, 1973) – Una commedia elegante e raffinata, che racconta la storia di due truffatori, che lo vide in coppia con Paul Newman, e che vinse 7 Oscar.

"Il grande Gatsby" (1974) – Dall'adattamento del romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Redford interpreta Jay Gatsby e il protagonista del romanzo conservò, per sempre, il suo di volto.

"I tre giorni del Condor" (1975) – Thriller politico in pieno clima post Watergate, dove Redford è un ricercatore della CIA braccato e dove accanto a lui troviamo,tra gli altri, una splendida Faye Dunaway e Max von Sydow.

"Tutti gli uomini del presidente" (1976) – Qui è nei panni del giornalista Bob Woodward, che insieme a Carl Bernstein (Dustin Hoffman) smascherarono lo scandalo Watergate.
Proprio perché questi film segnarono un'inversione di rotta per Hollywood (i temi ricorrenti sono a sfondo sociale come la sfiducia nei confronti delle istituzioni, la solitudine del cittadino contro il sistema, la doppia faccia del sogno americano, il suo fascino e la sua decadenza) l'attore accrebbe ulteriormente la propria popolarità.
C'è poi il periodo del Robert Redford non più attore ma regista, periodo in cui ha diretto nove film, spesso incentrati su famiglie disfunzionali, dilemmi morali, responsabilità civiche e i rapporti tra uomo e natura.

Alcuni dei suoi film come regista 

"Gente comune" (Ordinary People, 1980)
Dramma familiare che vinse 4 Oscar (tra cui quello come miglior film e migliore regia).

"In mezzo scorre il fiume" (A River Runs Through It, 1992)
Racconto poetico su due fratelli e il loro legame con la natura e che lanciò Brad Pitt.

"Quiz Show" (1994)
Film politico-storico sullo scandalo dei quiz truccati in TV negli anni ’50. Raffinato e lucido.

"L’uomo che sussurrava ai cavalli" (1998)
Tratto dal romanzo di Nicholas Evans, dove Redford è il protagonista.

"La regola del silenzio" (The Company You Keep, 2012)
L'attore è un ex attivista radicale, latitante ed è per questa ragione che viene braccato.

Il suo stile come regista è pacato, riflessivo, mai invadente, si limita a comporre le scene e a guidare gli occhi dello spettatore dentro i personaggi, nella loro psiche.
Ma Robert Redford non è stato solo un artista. Grande sostenitore delle energie rinnovabili, della conservazione dei parchi naturali e della lotta contro il cambiamento climatico, si è "servito" del cinema per dare risalto alle sue battaglie.
Benché abbia sostenuto i democratici, lo ha sempre fatto da indipendente.
Nel 1981 ha fondato il "Sundance Institute", da cui nasce il celebre "Sundance Film Festival", che si tiene ogni gennaio nello Stato dell'Utah.
Tra gli obiettivi di questo festival ci sono oltre a quello di promuovere storie diverse da quelle commerciali, la possibilità di dare spazio a registi emergenti attraverso una piattaforma libera dai vincoli, troppo stretti, dell'industria del cinema
Grazie al suo festival sono stati premiati come registi, tra i tanti: Quentin Tarantino con "Le Iene" (Reservoir Dogs) , Steven Soderbergh con "Sesso, bugie e videotape"(Sex, Lies, and Videotape)
Robert Redford non è stato quindi solo bello, ma ha lasciato un segno profondo nel cinema, attraverso la recitazione, incarnando l’eroe moderno, affascinante ma tormentato, e attraverso la regia ha saputo raccontare con delicatezza l’animo umano, mentre lottava per un mondo più giusto e sostenibile grazie anche al suo festival che allungava l'occhio di Hollywood.

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