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Cronache ischitane: La festa delle barche di Sant'Anna tra storia e realtà

Cronache ischitane: La festa delle barche di Sant'Anna tra storia e realtà

Sono 93 anni che a Ischia, in occasione di Sant'Anna, si svolge una festa suggestiva e molto attesa, che ci spiega come un evento popolare ben costruito e opportunamente rimaneggiato possa condurci a spasso negli anni, diventando un anello, importantissimo, di congiunzione tra isole e terraferma. Un messaggio potentissimo di questi tempi, di qui la sua importanza.
Per comprenderne a pieno la genesi della Festa ci viene in aiuto il libro di Andrea di Massa (edito da Imagaenaria nella collana Insula) dal titolo " La festa delle barche di Sant'Anna. Rappresentazioni sull'acqua nella baia di Ischia Ponte".
Andrea Di Massa, storico e indiscusso conoscitore dell'evento, traccia l’origine della celebrazione a partire dagli anni ’30, quando piccoli gruppi di amici iniziarono a osservare le barche dei pescatori, addobbate, dirigersi verso la chiesetta di Sant’Anna. La manifestazione si è evoluta nel tempo, trasformandosi da rito devozionale delle partorienti a vero e proprio spettacolo artistico sul mare.
Il volume offre uno studio approfondito della tradizione secolare della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna. Analizza come una pratica devozionale abbia assunto, nel tempo, un forte segno identitario per l’isola, e di "fedeltà" per chi sceglie l'isola da sempre per le vacanze.
Particolarmente degna di nota è la descrizione delle barche allegoriche come “figure sceniche” che rappresentano una dimensione simbolica e collettiva.
La festa risale al secolo scorso e nasce come rituale religioso. Il 26 luglio le donne in gravidanza partivano per una processione via mare fino alla cappella di Sant’Anna, nella baia di Cartaromana, con i pescatori che addobbavano le barche con frasche e fiori .
Negli anni ’30 nacque l’idea di premiare la barca più bella e, grazie a un falegname/artigiano del posto, le barche si trasformarono in vere installazioni scenografiche galleggianti, dando origine alla festa odierna.
Le barche sono un vero e proprio teatro mobile. Costruite su zattere di bidoni, travi e pali, sono decorate secondo bozzetti creativi, diventando installazioni che narrano storie, miti, leggende locali.
La celebrazione si è arricchita, progressivamente, di elementi spettacolari con la nascita del "Palio delle barche addobbate". Si è così allargata a più comuni dell’isola (e occasionalmente anche a Procida o Viareggio), e si è affermato lo spettacolo più scenografico con l’incendio, simbolico, del Castello Aragonese, seguito dai fuochi pirotecnici, quest'anno ad opera della ditta "Lieto".
L’antico rito dei falò disseminati intorno alla baia è stato sostituito dallo spettacolo centralizzato sul castello: luci, fumo, fuoco e colonne sonore come "Blue Dolphin" di Stephen Schlaks, creano un' atmosfera simbolico ed emozionante.

L' edizione del 2025

Inizialmente prevista per il 26 luglio, è stata posticipata al 1° agosto 2025 per ragioni di sicurezza legate al maltempo e condizioni marine avverse.
Le quattro barche che hanno partecipato sono state realizzate da associazioni artigiane e culturali: Il Palmento, L’Isola dei Misteri (Procida), AMP Regno di Nettuno (Forio/Lacco Ameno) e Cantastorie (Torano), ciascuna con tema specifico.
La giuria ha incluso esperti artisticamente riconosciuti, tra cui Rocco Barocco, l'Assessore alla Scuola e alle Politiche Sociali e Giovanili, Lucia Fortini, in quanto rappresentate della Regione Campania, l'attrice Cristina Donadio. L'evento è stato presentato da Maria Grazia Nicotra, sontuosa negli abiti creati per lei, senza scopo di lucro e per spirito di appartenenza, dal sarto artigiano, ischitano Ciro De Angelis, con la presenza di Beppi Banfi, storica voce della Festa, tra l'entusiasmo delle istituzioni locali capitanate dal sindaco Enzo Ferrandino e dall'assessore al Turismo Luigi Di Vaia.
Il volume di Di Massa (2004) è fondamentale per ricostruire le origini antropologiche e la storia personale e collettiva della festa, con testimonianze dirette e aneddoti suggestivi raccolti fra isolani.
Il libro serve anche come punto di riferimento per capire la trasformazione dalle barche addobbate alle scenografie galleggianti odierne. Spiega come la festa sia diventata parte dell’identità ischitana e ci porta a scoprire come una pratica devozionale locale si sia evoluta in uno degli spettacoli notturni più suggestivi del Mediterraneo.
La festa viene descritta come il passaggio dal “quotidiano all’extraquotidiano”, dove l’arte visiva delle barche galleggianti diviene il cuore simbolico della manifestazione.
Il libro dedica spazio anche ai premi artistici legati alla festa, come il Premio Andrea Di Massa, istituito proprio in memoria dell’autore per onorare l’innovazione scenografica e la complessità realizzativa delle imbarcazioni in gara.

Grazie a tutto questo la Festa ci permette di:

1.Osservare il dialogo tra arte, territorio, comunità e giovani che rende viva la tradizione.

2.Guardare al futuro della festa attraverso la lente del libro, che permette di coglierne radici, cambiamenti e sfide contemporanee.

Alcuni temi scelti nelle edizioni dal 2020 al 2025:

2020 (sospesa causa pandemia) – Tema simbolico: “L’attesa”.

2022 – “Il viaggio dell’anima”: barche ispirate a Dante, Caronte e le metamorfosi.

2023 – “Memoria e Mare”: un omaggio ai naufragi e alle migrazioni nel Mediterraneo.

2024 – “Metamorfosi e radici”: barche ibride tra mitologia greca e leggende locali.

2025 – “L’eco del tempo”: rievocazioni storiche della baia di Ischia dalla preistoria all’età borbonica.

Alcuni aneddoti tra quelli selezionati dal testo di Andrea Di Massa

1. La barca che vinse nonostante l’affondamento

Nel 1983, un gruppo inesperto realizzò una barca con una gigantesca figura emergente dal mare. L’imbarcazione imbarcò acqua durante la sfilata, ma l’idea e l’effetto scenografico convinsero il pubblico (e la giuria) a premiarla comunque. Una vera celebrazione della creatività sopra ogni limite tecnico.

2. Il teatro galleggiante degli anni ’50

Secondo Di Massa, la trasformazione iniziò negli anni ’50, grazie a un gruppo di amici isolani che costruì barche con cartapesta, figure mitologiche e tecniche scenografiche. Una delle prime barche rappresentava Ulisse legato all’albero maestro, con figure in movimento e dettagli teatrali.

3. Nerone e la barca protesta

Giovan Giuseppe Sorrentino, conosciuto come Nerone, ideò barche altamente provocatorie. In un’edizione realizzò una barca nera senza decorazioni, simbolo della guerra nel Golfo: scelta visionaria e discussa, ma acclamata come potente dichiarazione artistica.

I Premi

"Premio Andrea Di Massa"

Istituito dopo la sua morte, questo premio va alla barca con il miglior impatto scenografico ed emotivo, in linea con la visione che Di Massa aveva dell’arte “comunitaria”.

"Premio Nerone"

Dedicato alla sperimentazione creativa o alla provocazione culturale. Spesso assegnato a chi osa con temi sociali, simbolici o politici.

"Premio Vincenzo Funiciello"

Intitolato a un altro grande costruttore, celebra la qualità artigianale della costruzione (meccanica, dettagli, materiali, equilibrio su acqua).

"Premio Funiciello sezioni Scuola Viva" per l'impegno dei giovani artisti.


"Premio Mario Mazzella"

È un riconoscimento che viene assegnato alla barca allegorica che rispetta l'equilibrio tra forma e colore, dedicato alla memoria dell'artista Mario Mazzella, nato e vissuto a Ischia. Questo premio è stato introdotto nell'edizione 2023 della Festa a Mare agli Scogli di Sant'Anna, come ha spiegato il figlio Luca Mazzella, gallerista.

"Premio Domenico Di Meglio"

Il premio nasce in ricordo di Domenico Di Meglio giornalista ischitano, fondatore della testata isolana "Il Golfo" ed è un premio che coinvolge gli spettatori attraverso la votazione via smartphone.

Insomma la festa di Sant'Anna è l'evento mondano e culturale più importante per l'isola d'Ischia. Non a caso i pacchetti vacanze che la riguardano sono tra i più venduti, e fanno da enorme traino all'economia tutta. Un fatto questo che dovrebbe fare riflettere, e che dovrebbe imporre una riscrittura della manifestazione ancora più poderosa, per evitare problematiche di tutti i tipi, a fronte di un lavoro, che è annuale, della manifestazione.
Una nota di merito al Comune tutto per la gestione del post festa, vista l'enorme quantità di pubblico presente, che si è comunque mosso in maniera ordinata.
Le feste antiche, soprattutto su un'isola, hanno il potere di risvegliare il bambino che è in ognuno, e non a caso quest'anno la barca allegorica, che si è aggiudicata quasi tutti i premi è stata quella dell'associazione "L'isola dei Misteri" del comune di Procida, barca dal titolo "Non dimenticare di essere stato bambino", con la presenza dello stesso sindaco Raimondo Ambrosino, a testimoniare una partecipazione solidale tra le due isole del Golfo che si guardano e non solo dal mare.

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