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La denuncia di Pessolano: «Azione è diventata il taxi di Pittella, io scendo qui»

«Le nomine effettuate, comprese quelle relative ad amici, parenti o partner, non sono mai state preventivamente concordate con la Segreteria Regionale», precisa in una lunga lettera aperta il fondatore di Basilicata in Azione Donato Pessolano

La denuncia di Pessolano: «Azione è diventata il taxi di Pittella, io scendo qui»
La verità di Donato Pessolano
«Dal 2019 ho partecipato alla costruzione del partito Azione insieme a numerose persone. Alcune di queste hanno successivamente lasciato il partito; le ragioni di ciò saranno spiegate più avanti. Con costanza e dedizione, mi sono impegnato quotidianamente su tutto il territorio regionale nella promozione di valori etici e nobili della politica, promuovere il senso di appartenenza alla propria terra e il rispetto per i lucani, presentando proposte concrete invece di semplici slogan, consuntivando circa 480 tesserati tutti online con documenti e carta di credito. In occasione delle elezioni politiche del 2022 ho scelto di candidarmi al Senato, fornendo la mia piena disponibilità e sottoscrivendo la candidatura presso un notaio. Nello stesso periodo sono stato contattato da Marcello Pittella, il quale mi ha richiesto la possibilità di candidarsi al mio posto al Senato ed entrare a far parte del partito. Dopo aver consultato gli organi del partito, ho deciso di ritirare la mia candidatura a favore di Pittella. Numerosi membri stimati, dopo aver manifestato il proprio disaccordo riguardo all'ingresso di Pittella, hanno deciso di lasciare il partito. Alcune persone che in passato avevano espresso opinioni critiche sull’ingresso di Pittella ora collaborano con lui e accettano le sue decisioni senza esprimere obiezioni, si comprende il perché. Nel contesto della competizione per il Senato, ho affiancato i candidati supportandoli attivamente durante tutto il percorso elettorale in Basilicata, svolgendo un’intensa attività sul territorio senza interruzioni. Negli anni successivi ho svolto il ruolo di Segretario, rispettando le idee dei membri e promuovendo la partecipazione di tutti senza influenzare o ostacolare le opinioni altrui. Con l'avvio delle competizioni Regionali e nella consapevolezza che Pittella avrebbe avuto un ruolo predominante, ho deciso di candidarmi comunque, offrendo il mio contributo al conseguimento del risultato per senso di responsabilità verso il partito. Dopo aver usato il partito come bus per essere eletti consiglieri, Pittella e Morea non cercano alcun confronto con la Segreteria Regionale, hanno dialogato con il Governatore Bardi e la maggioranza privi di mandato. Desidero precisare che tutte le dichiarazioni rilasciate in Consiglio Regionale, i comunicati stampa diffusi e le nomine effettuate, comprese quelle relative ad amici, parenti o partner, non sono mai state preventivamente concordate con la Segreteria Regionale. Dopo aver constatato l'anomalia del tesseramento, risultata gonfiata da pacchetti di tessere intestate a persone inconsapevoli che, pur non essendosi mai recate a votare, figuravano come votanti all’ultimo congresso nazionale, ho concesso ai consiglieri il tempo necessario per rettificare il loro comportamento. Poiché la situazione persisteva, ho ritenuto opportuno intervenire pubblicamente attraverso i canali stampa e le chat istituzionali. Questo mio comportamento è stato interpretato come una modifica dell'oggetto realizzato per uno scopo specifico e personale. Durante una Segreteria da me convocata, Pittella ha espresso chiaramente la volontà di commissariare il partito e mi ha proposto il ruolo di Presidente del Partito oltre ad un incarico a livello Regionale adeguato alle mie competenze. Ho risposto che non potevo dare subito un parere e lo avrei fatto nella successiva Segreteria dopo 6 giorni. Il 6 agosto, nel corso di una conversazione telefonica con Pittella, ho comunicato in modo chiaro che non avrei accettato nessuna delle proposte ricevute, in quanto non intendo lasciarmi influenzare da offerte di natura personale. La mia posizione sempre libera e leale ha irritato Pittella, tanto che la Segreteria Nazionale, secondo quanto mi riferiscono, avrebbe ricevuto da lui una richiesta implicita: scegliere tra i due Consiglieri Regionali di Azione o commissariare la Basilicata. Durante la Direzione Nazionale del 6 agosto alle 18:00, il Segretario Nazionale ha annunciato il commissariamento della Basilicata, richiesto da Pittella, senza fornire motivazioni né avviare discussioni sull'argomento. La beffa è nominare commissario Pittella, che ha richiesto il commissariamento del partito per poi usarlo a fini personali. Ho rassegnato le dimissioni da tutte le cariche nel partito, ritengo che Azione non sia più un vero partito, ma un luogo dove una sola persona impone scelte con arroganza. Preferisco andare altrove piuttosto che restare in questo ambiente inquinato. Desidero esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che, negli anni, hanno collaborato con integrità e professionalità al mio fianco. Invito coloro che hanno aderito ad Azione, così come chi intenderà farlo in futuro, a valutare attentamente il contesto attuale, poiché, nonostante eventuali cambiamenti, la situazione sostanziale rimane invariata».
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