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'Giustizia Inclusiva', plauso del Garante Silletti: «Reinserimento non è indulgenza ma coesione sociale»

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha stanziato oltre un milione di euro per la Basilicata, con l'obiettivo di avviare percorsi di orientamento, formazione e housing sociale delle persone sottoposte a misura penale esterna o in uscita dagli istituti penitenziari, e attivare una rete per favorirne il reinserimento socio-lavorativo

'Giustizia Inclusiva', plauso del Garante Silletti: «Reinserimento non è indulgenza ma coesione sociale»

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Il punto del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale Tiziana Silletti

In qualità di Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, esprimo vivo apprezzamento per lo stanziamento di oltre un milione di euro disposto dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, destinato alla Basilicata, con l’obiettivo di costruire percorsi concreti di orientamento, formazione, housing sociale e reinserimento socio-lavorativo rivolti alle persone sottoposte a misure penali esterne o in uscita dagli istituti penitenziari. Si tratta di un intervento significativo e atteso, che riconosce l’importanza di offrire reali opportunità di ripartenza a chi ha intrapreso un cammino di riscatto, nella consapevolezza che la pena, per essere giusta e utile alla società, deve essere anche rieducativa e accompagnata da strumenti efficaci di reinclusione. Apprezzo in particolare l’approccio integrato dell’Azione, costruita grazie alla stretta collaborazione tra il Ministero della Giustizia – con la guida della Dott.ssa Gabriella De Stradis – e la Regione Basilicata, rappresentata dal Presidente Vito Bardi, che testimonia una volontà concreta di fare rete sui territori, coinvolgendo istituzioni, enti del terzo settore e comunità locali. Auspico con fermezza che le risorse stanziate siano utilizzate con tempestività, trasparenza e continuità per attivare al più presto i servizi previsti, in particolare: l’ampliamento degli spazi dedicati alle attività trattamentali, formative e di inclusione socio-lavorativa; la creazione di soluzioni abitative assistite e temporanee per le persone prive di un alloggio, affinché nessuno sia escluso da percorsi alternativi alla detenzione per mancanza di condizioni logistiche minime.
Il diritto alla dignità, al futuro e alla piena cittadinanza deve essere garantito anche a chi ha sbagliato. Le politiche di reinserimento non sono un segnale di indulgenza, ma un investimento concreto in sicurezza, legalità e coesione sociale.
Come Garante, continuerò a vigilare affinché questi obiettivi trovino piena attuazione e ad accompagnare, con spirito costruttivo, tutte le iniziative che vadano nella direzione del rispetto dei diritti e della dignità della persona.

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