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«Non possiamo più permetterci la paura»: la Confsal Basilicata abbraccia la sfida del nucleare sostenibile

La Confsal Basilicata accoglie con favore il parere positivo espresso a maggioranza dai Presidenti delle Regioni, nell’ambito della Conferenza Unificata, sul disegno di legge delega per lo sviluppo del nucleare sostenibile

«Non possiamo più permetterci la paura»: la Confsal Basilicata abbraccia la sfida del nucleare sostenibile

Gerardo De Grazia

«Se l’Italia vuole tornare ad essere competitiva, deve avere il coraggio di affrontare in modo serio e razionale la questione energetica». A dichiararlo è Gerardo De Grazia, segretario della CONFSAL Basilicata, che interviene nel dibattito nazionale sul ritorno dell’energia nucleare come parte integrante del mix energetico del Paese. «Viviamo da anni una situazione paradossale, continua De Grazia ,in cui le famiglie sono sempre più in difficoltà a causa dei continui aumenti dei costi dell’energia, mentre i salari restano fermi da trent’anni. Se vogliamo garantire un futuro sostenibile e dignitoso alle prossime generazioni, dobbiamo superare il tabù ideologico sull’energia nucleare e guardare con lucidità ai numeri e ai dati reali». Il riferimento è chiaro: «In Germania, l’abbandono del nucleare ha comportato un aumento significativo dei costi per i cittadini. Oggi, l’energia tedesca costa il 35% in più rispetto a quella francese, che invece continua a puntare sul nucleare. E il paradosso italiano è sotto gli occhi di tutti: acquistiamo circa il 14% della nostra energia proprio dalla Francia, prodotta da centrali nucleari. Questi sono i fatti, non le opinioni. Ed è tempo che la politica smetta di inseguire il consenso immediato, spesso dannoso, per affrontare finalmente la realtà». La CONFSAL Basilicata accoglie con favore il parere positivo espresso a maggioranza dai Presidenti delle Regioni, nell’ambito della Conferenza Unificata, sul disegno di legge delega per lo sviluppo del nucleare sostenibile. «È importante chiarire, sottolinea De Grazia, che questa decisione ricade esclusivamente sui Presidenti delle Regioni, gli unici legittimati a rappresentare l’istituzione regionale in questa fase. I Consigli regionali non sono coinvolti formalmente nel processo consultivo». Il disegno di legge, promosso dal Ministro Fratin, prevede:

* La creazione di un programma nazionale per lo sviluppo dell’energia nucleare;

* L’istituzione di un’autorità indipendente di controllo;

* La semplificazione normativa degli iter autorizzativi e la disattivazione degli impianti obsoleti;

* L’identificazione dei siti idonei per le centrali e per lo stoccaggio;

* Una disciplina dedicata alla ricerca sulla fusione nucleare, tecnologia in forte sviluppo.

«Siamo consapevoli che il processo sarà lungo tra approvazione parlamentare, decreti legislativi e consultazioni. Ma è un percorso necessario. Non possiamo più permetterci immobilismo e scelte dettate dalla paura». Quanto ai timori sui rifiuti radioattivi, il segretario della CONFSAL Basilicata chiarisce: «Le scorie prodotte dalle centrali di nuova generazione sono pochissime e gestibili. È un tema che va affrontato con trasparenza, ma senza inutili allarmismi».Pro e contro del nucleare? «I vantaggi sono chiari: energia costante, bassa emissione di CO₂, minore dipendenza energetica dall’estero. Certo, esistono anche criticità, come i costi iniziali e i tempi lunghi di realizzazione, ma l’Italia non può più rimanere fuori da questo dibattito, soprattutto mentre l’Unione Europea considera il nucleare la principale fonte di energia a basse emissioni».De Grazia conclude: «Quasi quarant’anni fa gli italiani si sono espressi contro il nucleare. Ma da allora il mondo è cambiato radicalmente. Oggi disponiamo di tecnologie sicure e sostenibili. È arrivato il momento di parlare ai cittadini con onestà, divulgare dati veri, organizzare incontri, confronti, volantinaggi. Dobbiamo costruire una nuova consapevolezza collettiva. L’Italia ha bisogno di scelte coraggiose e lungimiranti, non di slogan».

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