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28.07.2025 - 17:23
Carmine Cicala (archivio)
Dodici terreni, oltre 158 ettari, un’opportunità concreta per le nuove generazioni lucane: con il DDL Coltivitalia, la Basilicata si conferma una delle regioni più attente al futuro dell’agricoltura giovanile. Arriva un segnale forte da Roma, ma trova subito terreno fertile in Basilicata. Con l’approvazione del DDL Coltivitalia, promosso dal Ministro Francesco Lollobrigida, si apre ufficialmente una nuova fase per le politiche agricole giovanili italiane. Al centro della scena, anche in questa fase iniziale, la Basilicata si distingue, con 12 terreni selezionati da ISMEA per essere messi a disposizione di giovani tra i 18 e i 41 anni: 11 in provincia di Matera (per circa 154 ettari) e 1 in quella di Potenza (4 ettari), per un totale di oltre 158 ettari.
«È un passo concreto, ambizioso e profondamente giusto verso i tanti ragazzi e ragazze che vogliono scommettere sul proprio futuro nell’agricoltura», ha commentato Carmine Cicala, Assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della Regione Basilicata. «Il DDL Coltivitalia, con la misura “Terre ai Giovani”, destina 150 milioni di euro a livello nazionale, ma ancor prima della pubblicazione dei bandi, la Basilicata dimostra di avere un ruolo da protagonista».
Il cuore dell’iniziativa è semplice ma rivoluzionario: comodato gratuito per 10 anni, con possibilità di riscatto al termine del periodo al 50% del valore di mercato. Un’opportunità concreta per centinaia di giovani, e un modello che punta anche al recupero dei terreni agricoli abbandonati. «Questa misura si inserisce perfettamente nel solco tracciato dalla nostra Regione – continua Cicala – che negli ultimi anni ha fatto della promozione del ricambio generazionale una delle sue priorità assolute. Solo tra il 2024 e il 2025, con la misura SRE01, abbiamo sostenuto 300 nuovi giovani agricoltori, grazie a un investimento di 20 milioni di euro». Numeri che parlano chiaro: dal PSR 2014–2022 a oggi, la Regione ha accompagnato oltre 1.350 giovani nell’avvio di imprese agricole. Un ecosistema che, nonostante le difficoltà strutturali del settore, continua a offrire opportunità, strumenti e accompagnamento.
L’agricoltura, dunque, può tornare a essere non solo un mestiere, ma un progetto di vita. E con iniziative come questa, si rafforza il legame tra politiche pubbliche e sviluppo reale. «Il nostro obiettivo resta chiaro – conclude Cicala –: favorire il ricambio generazionale, sostenere lo sviluppo sostenibile del settore primario, e contrastare lo spopolamento dando ai giovani strumenti concreti per restare, investire e crescere in Basilicata». Il futuro dell’agricoltura lucana non è scritto altrove: può nascere, crescere e radicarsi nelle mani dei giovani lucani.
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