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23.07.2025 - 20:10
"Se nonostante gli effetti sempre più pesanti dei cambiamenti climatici, con invasi in sofferenza e temperature record, l'agricoltura lucana è ancora viva – e oggi è un esempio nazionale in fatto di gestione e programmazione dell’uso della risorsa idrica – lo dobbiamo alla costante opera di interlocuzione portata avanti in questi mesi con il Consorzio e con le istituzioni", afferma Coldiretti Basilicata in una nota diffusa oggi. Un riconoscimento importante, che arriva dalla principale organizzazione agricola del Paese, rappresentativa di centinaia e centinaia di imprese lucane che ogni giorno, nei campi, vivono il peso delle difficoltà e delle emergenze.
Il messaggio è chiaro: non si è trattato di risposte improvvisate, ma di un percorso avviato con lucidità già dallo scorso ottobre, frutto di consapevolezza e visione strategica in vista dei periodi più impegnativi. Grazie ad una gestione puntuale dell’emergenza le aziende agricole hanno potuto irrigare le colture e scongiurare danni ingenti, come purtroppo è accaduto in altri territori. Un risultato che non solo ha salvato produzioni agricole, ma ha garantito la tenuta e la resilienza della filiera agroalimentare lucana – dai grani alle orticole, dalla frutta alle produzioni tipiche.
"Il lavoro portato avanti con il presidente Bardi, con l’assessore Cicala e con il Consorzio – sottolinea Coldiretti – ha permesso di assicurare turni di irrigazione regolari durante l'intero ciclo delle colture, partendo da quelle invernali fino a quelle estive, con il contributo decisivo del Consorzio di Bonifica che con lungimiranza da mesi si è attivato nella realizzazione di prese emergenziali che consentono un approvvigionamento sostitutivo". A garantire la buona riuscita di queste misure, ricorda l’organizzazione, sono stati proprio gli agricoltori, primi custodi del territorio e garanti di un uso responsabile dell’acqua.
Ma il messaggio va oltre l’emergenza. Coldiretti guarda al futuro e invita tutti a mantenere alta la soglia di attenzione: la crisi idrica non è più un evento eccezionale, ma una condizione strutturale. La sola via possibile è la programmazione, accompagnata da prevenzione e da un dialogo costante tra chi coltiva e chi amministra. È una chiamata alla responsabilità collettiva, per difendere il diritto all’acqua, alla terra e al lavoro agricolo. Perché, come ricorda Coldiretti, senza agricoltura non c’è sicurezza alimentare, e senza acqua non c’è agricoltura. In un clima avvelenato da tante contrapposizioni, il merito sembra disturbare più del fallimento: diventato un bersaglio politico comodo, l'assessore Cicala paga probabilmente il prezzo di un ruolo esposto e delle scelte nette assunte in un momento delicato per il comparto agricolo lucano. Ma i fatti parlano più delle accuse: sotto la sua guida, la Regione ha affrontato con lucidità la devastante emergenza idrica, garantendo irrigazione e continuità produttiva. A riconoscerlo pubblicamente è oggi la Coldiretti Basilicata, che definisce il modello lucano un "esempio" a livello nazionale. La strada è ancora lunga, intanto la Basilicata prova a resistere.
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