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Vacanze sì, ma brevi e flessibili: le nuove tendenze dell’estate italiana 2025

Vacanze sì, ma brevi e flessibili: le nuove tendenze dell’estate italiana 2025

Crescono le vacanze a giugno. Saranno infatti 15,7 milioni gli italiani in vacanza nel mese in corso, il 90,6% dei quali resterà entro i confini nazionali e il 50,4% dei quali andrà al mare. Lo rileva un’indagine realizzata da Tecnè per conto di Federalberghi, che evidenzia un aumento rispetto allo scorso anno di 600mila persone accoppiato, però, a una diminuzione dei giorni di permanenza. La durata della vacanza, infatti, si attesterà sui sette giorni, con una spesa media pro capite (comprensiva di pernottamento, viaggio, pasti, shopping) di 463 euro e un giro di affari complessivo di 7,3 miliardi di euro. Il 40% delle agenzie italiane iscritte a Fiavet Confcommercioha registrato una diminuzione delle prenotazioni per l'estate 2025 rispetto allo scorso anno. Il 24%, al contrario, ha visto un incremento, mentre il 36% si trova nella stessa situazione dell'anno precedente. È quanto emerge da un sondaggio interno condotto nelle ultime settimane da Fiavet Confcommercio. Tra le principali ragioni del peggioramento delle vendite l'aumento dei costi di viaggio, unito alla “sofferenza” del budget delle famiglie. Un'altra causa del rallentamento, per gli agenti di viaggio, sono le tensioni geopolitiche. Il calo delle vendite dell'estate 2025 per coloro che indicano un peggioramento rispetto al 2024 si attesta su una media del 21,6%. Per coloro che invece riscontrano un miglioramento rispetto allo scorso anno, va detto che questo non è dovuto a un incremento delle singole prenotazioni, ma allo spezzettamento delle vacanze in diversi momenti e alla creazione di diverse pratiche, talvolta meno numerose, ma più redditizie. La percentuale di incremento del fatturato di questa estate per queste agenzie si attesta attorno al 18%. Le agenzie che si trovano a pareggiare il risultato dello scorso anno considerano che nel 2025 ci sono stati diversi ponti primaverili scelti da molti italiani per vere e proprie vacanze. Un cambiamento, rispetto al 2024, che ha poi influito sulla successiva scelta di non partire in estate o di prenotare a ridosso della stagione. In ogni caso, c'è una grande richiesta di flessibilità: tramonta l'abitudine dei viaggi a partenza fissa in favore di prodotti molto più flessibili, di meno giorni e più articolati.

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