IL MATTINO
matera
28.05.2025 - 13:34
Il dem Roberto Cifarelli al ballottaggio. Sì, ci arriva. Ma ci arriva logorato, appesantito da una campagna elettorale senza grande slancio, da un’alleanza confusa e da un voto disgiunto che ha messo in evidenza una fiducia "mutilata" da parte dell’elettorato. Il suo approdo al secondo turno non è un trionfo, ma un risultato minimo, un 6 politico, dopo un’operazione che ha scontentato un pò tutti. E pensare che tutto era cominciato sotto il segno del cambiamento: le primarie “dei giovani”, presentate come simbolo di una nuova visione e di un nuovo metodo si sono trasformate in una passerella per vecchie logiche, vecchi protagonisti e franchi tiratori. Intorno al nome di Cifarelli si è assemblata una coalizione eterogenea e contraddittoria, che ha visto rientrare in scena Marcello Pittella, le truppe di Chiorazzo, pezzi di Forza Italia con Casino, e un civismo disorientato. Il simbolo del Pd, addirittura, è rimasto formalmente nel cassetto, come se ci si vergognasse della propria identità e che ha contribuito a rendere Cifarelli il candidato di tutti e di nessuno. L’operazione è sembrata più un tentativo disperato di sommare voti che un progetto politico credibile. E gli elettori l’hanno capito. La prova? Il massiccio voto disgiunto. Molti hanno votato le liste collegate a Cifarelli, ma sulla scheda, per la scelta del sindaco, hanno voltato le spalle. È il segno di un’adesione forzata, dovuta, tattica, non reale. E ora? Ora Cifarelli dovrà vedersela al ballottaggio con Antonio Nicoletti che arriva più compatto, più coerente e decisamente più in salute. Nicoletti ha intercettato un bisogno di chiarezza e concretezza che Cifarelli non è riuscito a rappresentare, stretto tra troppi compromessi politici, spiegando — senza riuscirci — perché una coalizione di centrosinistra dovesse includere pezzetti di centrodestra o che a Via Verrastro governano in maggioranza col centrodestra. Il secondo turno sarà una corsa tutta in salita. Non solo contro Nicoletti, ma contro la percezione — ormai diffusa — che la candidatura di Cifarelli sia il simbolo di un centrosinistra smarrito, impaurito e disposto ad allearsi con chiunque. Certo, tutto è ancora aperto. Ma se la formula rimane questa, costruita con vecchi ferri del mestiere, sarà dura convincere i materani.
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