IL MATTINO
l'intervista
30.04.2025 - 19:26
Come è nata l’idea del Viaggio di Comunità e quali sono stati i passaggi chiave per trasformarla in un progetto concreto?
"Non è un semplice viaggio istituzionale ma un viaggio di comunità e mi piace ribadirlo con orgoglio: la comunità non solo viggianese è stata protagonista di un’esperienza condivisa e vissuta in modo autentico. Il progetto è diventato concreto nel momento in cui ha iniziato a produrre le prime connessioni, relazioni e soprattutto la consapevolezza diffusa di legami e radici profonde. Emerge il valore della comunità e di un medesimo passato. Questo patrimonio culturale, che si è evoluto pur restando riconoscibile, continua a essere un punto di riferimento e una fonte di orgoglio sia per chi è partito sia per chi è rimasto. Uno dei momenti maggiormente significativi è stato l'incontro della nostra delegazione con il Console Generale d'Italia Chiara Mauri e la visita alla sede del COASIT (Italian Assistance Association Melbourne) ricevuti dal presidente Avv. Vincent Volpe e dall'On. Marco Fedi".
Cosa unisce oggi, in profondità, la comunità viggianese e lucana a quella australiana?
"Le radici comuni, per l'appunto, rappresentano un filo conduttore: è bello arrivare a Melbourne o a Sidney e sentirsi a casa. Emozionarsi e piangere per la genuina emozione di aver trovato o ritrovato le medesime radici. C'è stata una grande umanità in questa esperienza, tanta voglia di stare insieme e l'interesse di costruire un ponte di unità tra il passato e la relativa sofferenza per la partenza e il presente ricco di opportunità per noi e per chi è in Australia. Oggi ciò che unisce in profondità la comunità viggianese e lucana a quella australiana è un legame affettivo, culturale e identitario che resiste al tempo e alla distanza. Non si tratta solo di un ricordo nostalgico dell’emigrazione ma di un legame vivo, alimentato dalla memoria e dal senso di appartenenza. Ringrazio Giovanni Pugliese, nostro concittadino che vive in Australia, per la grande ospitalità".
Come valuta il ruolo e l'impatto sociale della Federazione dei Lucani in Australia e quali valori o tradizioni sono rimasti forti e vivi tra i lucani emigrati in Australia?
"Il ruolo della Federazione dei Lucani in Australia è molto prezioso. Questo importante viaggio è stato organizzato grazie a loro, al COASIT, e alla Casa di Cura "Assisi" che è stata fondata nel 1993 su iniziativa dei rappresentanti della comunità italiana di Melbourne. I nostri valori resistono nel tempo e sarebbe bello coinvolgere in futuro i giovani australiani di origine italiana di terza o quarta generazione che iniziano ahimè ad allontanarsi dalla nostra cultura e a non parlare italiano. Anche questo significa progetto di comunità Viggiano - Australia. Le tradizioni lucane e viggianesi sono vive. Ringrazio Leonardo Santomartino e Michele Molinari come coordinatore della Festa della Madonna, infatti il prossimo 4 maggio a Melbourne come a Viggiano avrà luogo la Festa della Madonna di Viggiano con una statua, una copia riprodotta, che si trova proprio a Melbourne e dove i viggianesi potranno sentirsi più vicini".
Quali insegnamenti ha raccolto durante questo viaggio, in qualità di Amministratore, osservando una realtà lontana ma legata alla Basilicata?
"Da un punto di vista umano ho raccolto tanto, ho ascoltato molte storie emozionanti e di riscatto. Tanti viggianesi, lucani e italiani sono stati protagonisti di resilienza. Da amministratore spero di dare un contributo importante nei prossimi mesi e nei prossimi anni per rafforzare ancora di più il rapporto con l'Australia. Mi auguro che questo possa regalare prospettive diverse di carattere culturale e perchè no anche economico".
Cosa possiamo mutuare dal modello australiano in termini di governance locale e servizi?
"Le due città più grandi dell'Australia offrono numerose riflessioni dal punto di vista dell'urbanistica e della qualità dei servizi. Sono realtà estremamente dinamiche ma anche estremamente ordinate e pulite. In termini infrastrutturali in Italia e in Basilicata potremmo ad esempio apprendere la velocità, sono davvero impressionanti alcuni cantieri".
Quanto è importante difendere il Made in Italy e che percezione c'è del nostro settore agroalimentare?
"Il Made in Italy è una certezza nel mondo, simbolo di qualità. Ritengo che difenderlo sia fondamentale non solo in Australia ma in tutto il mondo. Il nostro governo sta facendo tanto e dobbiamo insistere. Abbiamo portato molto materiale della nostra bella Basilicata, della nostra splendida Valle e della straordinaria Viggiano. Siamo molto rispettati, specialmente dal punto di vista agroalimentare. La cucina italiana è largamente apprezzata, chi vive in Australia da 50 o 60 anni non ha perso la passione per il cibo italiano e questo rafforza il ponte culturale ma anche economico. Siamo ben visti e si può fare ancora molto perchè è una grande terra di opportunità economiche".
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