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Analisi

Papa Francesco e dell'importanza della comunicazione efficace

Papa Francesco e dell'importanza della comunicazione efficace

Il Cardinale Bergoglio salito al soglio pontificio con il nome di Papa Francesco è uscito di scena il Lunedì dell'Angelo, in linea con una gestione "semplice" e pragmatica del compito che era stato chiamato ad assolvere. In fondo morire a Pasqua è un premio, per chi ha fatto della sua missione, di Padre della Chiesa Cattolica. un'opportunità per riavvicinare l'enorme quantità di pecorelle smarrite, con cui la religione, che ebbe il potere di fare cadere l'Impero romano, oggi deve fare i conti.
Il cattolicesimo è andato di pari passo con il potere, si è secolarizzato ed ha perso la gran parte del proprio appeal, a causa anche di una radicalizzazione dei temi che riguardano la sfera privata degli esseri umani, che sono diventati molto più fluidi e distanti da quelle comunità che nelle costruzione delle chiese e dei municipi trovavano le fondamenta del loro stare al mondo, attraverso la santificazione delle feste, dele nascite, delle vite dei Santi e di tutto ciò che attestava l'esistenza in vita, vista come la prova generale per un' esistenza altra più bella ed immaginifica, a cui potere aspirare dopo la morte.
Papa Francesco tutto questo l'aveva ben chiaro, da gesuita qual'era e nel momento in cui si è trovato a sostituire Benedetto XVI, sapeva che doveva riportare la Chiesa ad una dimensione più terrena, perché più che a mostrare il volto del potere, enorme, detenuto dal Vaticano era importante ristabilire il primato umano del Vaticano stesso, quello morale non era una priorità se ad ognuno e per grandi linee veniva riconosciuta l'umanità, come non era importante rimarcare un' intellettualità fine a se stessa.
E su questa linea si è mosso per tutto il tempo del suo pontificato. Non a caso appena insediato ha scelto di farsi seguire dal formatore di Silvio Berlusconi e ha scelto di abbracciare la PNL (la scienza che permette a chiunque di parlare con chiunque e che accolta come una fede garantisce l'incontro di anime) per essere più trasparente possibile.
Il Santo Padre sapeva molto bene che il più grande limite della nostra epoca è l'incapacità di comunicare, e che senza una comunicazione efficace è estremamente improbabile che si possa dominare il mondo, meno che mai attraverso la religione.
Ha dovuto anche fare i conti con i pontifici che l'hanno preceduto, ed è stato abilissimo a non farsi disarcionare dalle divisioni e dagli scandali che hanno scandito il tempo del suo pontificato.
In che modo? Frapponendo ad ogni cosa la sua immagine lineare, così da stroncare sul nascere qualsiasi ingerenza, mentre lavorava per sistemare le cose alla vecchia maniera e cioè alla maniera del potere, quello vero, che se deve operare per il mantenimento dello statu quo lo fa lontano dagli specchi.
Insomma Papa Francesco è stato un abilissimo comunicatore e quindi un politico di prim'ordine, non ha modernizzato la religione, operazione piuttosto lunga e complicata alla luce del potere che la religione detiene e del doppio, triplo binario su cui cammina, ma ha ripulito le vetrate.
Il suo stesso stile di vita e l'abitudine ad essere franco, nei momenti in cui la franchezza non è solo una dote ma un approccio necessario, per una gestione del potere più sana, lo hanno reso molto popolare, e a parte i cattolici più oltranzisti che in lui vedevano l'Anticristo, grandi rivoluzioni non ce ne sono state.
Del resto come si fa a rivoluzionare una religione, che trova il proprio fondamento nel pentimento e nella remissione dei peccati in limine mortis?
Non è possibile ma è possibile, attraverso un'operazione di semplificazione del linguaggio, rendersi più accattivanti.
Chi lo seguirà dovrà avere quindi le sue stesse capacità e la stessa lucidità dimostrate, ma soprattutto dovrà sciogliere molti dei nodi che rendono oggi il Cattolicesimo indigesto ai più, e che non possono essere colmati con l'ipocrisia e quel controllo delle anime, che grazie alla confessione, il cui primato Papa Francesco mai ha negato, ha sempre esercitato.
Oggi la religione deve fare i conti con una realtà sempre più molle, con una condizione geopolitica varia, con una precarietà esistenziale imperante e con conflitti di ogni genere, guerre comprese, che non lasciano molto spazio ai dogmi e alla ripetizione di schemi e di proposte di vita che sono superate dai fatti.
E da filosofo qual'era, era laureato anche in filosofia, tra i suoi tanti scritti c'è anche una lettera sulla felicità, a riprova proprio di quanto il suo operato fosse contemporaneo, politico, social.

Essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia. È attraversare deserti fuori di sé, ma essere in grado di trovare un’oasi nei recessi della nostra anima.
È ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita.

Essere felici non è avere paura dei propri sentimenti.
È saper parlare di sé.
È aver coraggio per ascoltare un “No”.
È sentirsi sicuri nel ricevere una critica, anche se ingiusta.
È baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono.

Essere felici è lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice.
È aver la maturità per poter dire: “Mi sono sbagliato”.
È avere il coraggio di dire: “Perdonami”.
È avere la sensibilità per esprimere: “Ho bisogno di te”.
È avere la capacità di dire: “Ti amo”.
Che la tua vita diventi un giardino di opportunità per essere felice …
Che nelle tue primavere sii amante della gioia.
Che nei tuoi inverni sii amico della saggezza.
E che quando sbagli strada, inizi tutto daccapo.
Poiché così sarai più appassionato per la vita.

E scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta. Ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza.
Utilizzare le perdite per affinare la pazienza.
Utilizzare gli errori per scolpire la serenità.
Utilizzare il dolore per lapidare il piacere.
Utilizzare gli ostacoli per aprire le finestre dell’intelligenza.
Non mollare mai ….
Non rinunciare mai alle persone che ami.
Non rinunciare mai alla felicità, poiché la vita è uno spettacolo incredibile!

Papa Francesco

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