IL MATTINO
Analisi (Prima parte)
10.04.2025 - 16:55
Preti gay e gigolò, in che senso? Non tratteremo qui l'argomento per creare gossip, ma cercheremo di capire perché una mega istituzione religiosa come la Chiesa cattolica latina continua a denigrare di fatto le coppie di persone omosessuali, mentre all'interno del proprio clero la percentuale di preti gay continua a crescere. Nel 2015, monsignor Krzysztof Charamsa, il teologo presso la Congregazione della Dottrina della Fede, dichiarò pubblicamente di avere una relazione omosessuale, e denunciò questo abitus consolidato del clero. I dossier di preti gay che chattano con gigolò, oppure in siti d'incontri per omosessuali, circolano sempre, ma non scalfiscono più di tanto l'istituzione religiosa più ricca del mondo. Quando viene pubblicato uno di questi dossier, solo il tre per cento dei preti coinvolti subisce un processo canonico, tra gli altri alcuni vengono anche promossi a cariche più importanti, perché non hanno commesso reati penali, a loro va bene così. Quindi è solo una questione morale, interna. Inoltre, la società in effetti sta cambiando e questo è un vantaggio. Ma allora perché una tale discriminazione da parte della Chiesa cattolica latina verso le coppie di persone omosessuali, tanto da aver vietato anche una benedizione, mai sia la comunione? Perché una coppia di persone dello stesso sesso non può battezzare un bambino o una bambina? Perché niente matrimoni per queste coppie? Mentre il prete omosessuale, anche quando è stato provato di avere relazioni sessuali con gigolò o con altri preti, o con semplici papà di famiglia che frequentano le loro parrocchie, può continuare a celebrare messa. Questo è il punto. Alle coppie di persone omosessuali non è concessa la comunione, a meno che non vivano la propria relazione omosessuale senza praticare sesso. Al prete gay nudo nelle chat con gigolò divulgate pubblicamente viene perdonato tutto, quindi può celebrare e amministrare sacramenti. Di questo si tratta? Quando certe domande vengono rivolte ad uno psicologo o psicologa, la discussione diventa molto interessante.
L'omosessualità nella teologia morale della Chiesa cattolica latina è una “devianza sessuale”. Una coppia omosessuale non deve fare sesso, ma i due devono vivere come fratelli o sorelle, altrimenti non possono accedere alla comunione, né ad alcun altro sacramento. Quindi l'omosessualità è un problema psicologico, la sessualità nella mente di una persona omosessuale per la Chiesa latina è addirittura “deviata”. Nel Diritto Canonico, sull'ordinazione sacerdotale, il canone 1029 recita: “Siano ammessi all'ordine quelli che, a prudente giudizio del vescovo proprio o del superiore maggiore competente, considerata ogni cosa, hanno una fede integra, sono mossi da retta intenzione, posseggono la debita scienza, godono una buona stima, sono di costumi irreprensibili e di provata virtù, e sono dotati delle altre qualità fisiche e psichiche rispondendo all'ordine da ricevere”. Se per la teologia morale l'omosessualità è una devianza sessuale, quindi un serio problema psicologico, se per diventare prete non bisogna avere problemi psicologici, e l'omosessualità, per loro cattolici, lo è: perché i preti omosessuali di comprovata attività sessuale testimoniata dalle chat rese pubbliche, continuano a celebrare messa e impartire tutti i sacramenti? Anzi, alcuni di loro vengono anche promossi a migliori incarichi. Forse vogliono dimostrare il potere che il clero esercita nella Chiesa? Infatti, una delle sfaccettature principali che la psicologia mette in luce è proprio questo: in modo abbastanza diffuso e accentuato, il clero presenta il Disturbo Narcisistico di Personalità. Nella Guida al DSM-IV (F60.8-301.81) leggiamo: “I soggetti con Disturbo Narcisistico di Personalità sono egocentrici, grandiosi, pretenziosi, superficiali, approfittatori, arroganti, e assorti nelle idee di fama, ricchezze e conquiste, e generalmente mancano di empatia e di considerazione per i sentimenti degli altri. Questi soggetti possono essere sensibili alle valutazioni o alle critiche in maniera intensissima. I soggetti narcisistici hanno un desiderio intenso di attenzione ammirata e di lodi e danno eccessiva importanza ad esibire le loro dotazioni di bellezza, potere, fama e ricchezze. Tipicamente usano le relazioni per soddisfare i propri bisogni egoistici con particolari diritti, attenzioni, privilegi e considerazione”. Senza dubbio la Chiesa cattolica latina ha una percentuale di soggetti con tale disturbo narcisistico nel proprio organo di governo molto alta, anzi il clero può essere il rifugio perfetto per un narcisista
(fine prima parte)
edizione digitale
I più letti
Il Mattino di foggia