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La città capoluogo

Civuddin e la Politica: la Parata dei Turchi diventa la Parata delle Polemiche

Per tutti i potentini sono semplicemente i 'turchi' e ogni anno si rinnova la tradizione

Ogni anno, il 29 maggio, Potenza si riempie di storia, tradizione e passione con la Parata dei Turchi, rievocazione in onore di San Gerardo, il patrono della città. Un evento che ha il sapore dell’identità e della memoria collettiva. Ma, quest’anno, l’attenzione non è tutta sui costumi d’epoca o sulla rievocazione: il vero protagonista del dibattito è lui, Civuddin, il Gran Turco. O meglio, la sua possibile sostituzione.

Un figurante cambia e, improvvisamente, la politica si sveglia.
Quella politica sempre a caccia di simboli da trasformare in strumenti di battaglia ideologica e di primogenitura.

Così, la Parata dei Turchi si trasforma nella Parata delle Polemiche, e la figura di Civuddin diventa terreno di scontro. Eppure, a ben vedere, l’identità e la tradizione di una comunità non hanno colore politico: appartengono a tutti. E forse, proprio qui sta il problema.

E mentre l’amministrazione in carica è impegnata nel cercare di lasciare traccia del proprio passaggio, i potentini, quelli veri, si preparano a vivere la loro festa, quella che è sempre stata e sempre sarà, indipendentemente da chi vestirà i panni del Gran Turco.

Ma si sa, nel capoluogo non ci sono problemi ben più seri. Sostituire un Gran Turco è la questione più urgente del momento.

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