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26.03.2025 - 19:32
Secondo quanto appreso da ambienti della Conferenza della Regioni, il disagio sarebbe crescente visto che è collegato a quella che viene considerata come "una delle riforme più importanti volta a rafforzare il sistema sanitario". Un disagio, viene fatto notare, che si inasprisce dopo la lettera inviata al presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga (governatore Regione Friuli Venezia Giulia) dal ministro della Salute Orazio Schillaci che definisce "situazioni indegne" quelle relative alle liste d'attesa."Il 27% delle strutture sanitarie - fa notare il ministro - presenta ancora irregolarità gravi, persistono agende chiuse arbitrariamente, liste gonfiate, sistemi di prenotazione frammentati e pratiche opache che ostacolano l'accesso alle cure, un quadro che non possiamo più tollerare. Quindi, una richiesta perentoria: "Sollecitare tutte le Regioni ad adempiere con effetto immediato agli obblighi previsti". Già lo scorso 18 ottobre il ministro Schillaci aveva scritto a Fedriga chiedendo di porre fine alla pratica delle liste di attesa "immotivatamente e illegalmente chiuse". Oggi il nuovo richiamo perchè, in 5 mesi, poco è cambiato. Proprio l'attuazione del Decreto Liste d'attesa, ricorda, è una questione che "Rappresenta oggi la battaglia più importante per garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini". Si registra una situazione che "non possiamo più tollerare" ed "è giunto il momento di accelerare: Ho fatto il medico per oltre 30 anni nel sistema sanitario pubblico, conosco bene le difficoltà quotidiane e comprendo i disagi derivanti da carenze strutturali. Tuttavia, questi fattori - chiarisce - non possono in alcun modo giustificare comportamenti che compromettono il diritto alla salute dei cittadini: medici che si rifiutano di rendere disponibili le proprie agende di lavoro al sistema di prenotazione unificato; professionisti che limitano la propria attività nel servizio pubblico privilegiando quella privata in intramoenia, creando così un sistema a due velocità; dirigenti che non esercitano i dovuti controlli su situazioni che le ispezioni dei Nas hanno dimostrato essere diffuse e sistematiche". Secondo fonti della Conferenza delle Regioni, dunque, "la riforma sarebbe un intervento strettamente collegato con la riorganizzazione della medicina territoriale prevista nel PNRR, una iniziativa che costituirebbe una appropriata risposta alle esigenze e ai bisogni della popolazione, un intervento definito incisivo sull'appropriatezza delle prescrizioni e sulle liste d'attesa". "Esprimo il mio pieno appoggio e condivido le parole del Ministro Schillaci, che, alla luce dei dati raccolti dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, ha ribadito con fermezza alle Regioni l'esigenza di porre sotto controllo l'attività degli enti del Servizio Sanitario Nazionale affinché agiscano con tempestività e in assenza di irregolarità per il recupero delle liste d'attesa". A dichiararlo in una nota è il senatore di Fratelli d'Italia, Francesco Zaffini, presidente della Commissione Sanità del Senato.
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