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Stellantis di Melfi, i numeri dell'indotto e le preoccupazioni della Fim Cisl

Stellantis, Leggieri (M5s): «Il Governo nazionale dia risposte anche sul sito produttivo di San Nicola di Melfi»

Stabilimento Stellantis di Melfi

Nell'area industriale di San Nicola di Melfi (Potenza), si è riunito il direttivo della Fim Cisl dei lavoratori dell'indotto Stellantis per un esame della situazione attuale e delle prospettive future collegate all'avvio delle nuove produzioni elettriche e ibride. Un tema che solleva preoccupazioni per il mantenimento dei posti di lavoro. L'incontro è stato convocato a pochi giorni dal tavolo sull'automotive convocato al Ministero delle imprese il 14 marzo. Secondo un monitoraggio condotto dalla stessa Fim Cisl, nella filiera automotive lucana lavorano attualmente 7.924 addetti alle dipendenze di 29 aziende. Di questi, i dipendenti diretti di Stellantis sono 5.050, mentre nelle aziende dell'indotto lavorano 2.874 addetti. ''Il 2025 si preannuncia difficile, soprattutto per le aziende dell'indotto - ha detto il segretario regionale Gerardo Evangelista - in un contesto di crisi che richiede risposte incisive anche a livello europeo. Per questo il 5 febbraio abbiamo partecipato alla manifestazione dei metalmeccanici a Bruxelles. Per quanto riguarda l'indotto, il principale problema è che molte aziende non hanno ancora ricevuto commesse da Stellantis e quelle che le hanno già ricevute impegnano al minimo la forza lavoro perché la cubatura della produzione è ancora bassa''. Particolare attenzione al caso della Pmc in cui, secondo Evangelista, ''se non verranno assegnate nuove produzioni, i lavoratori dovrebbero essere reintegrati in Stellantis, in linea con gli accordi precedenti''. Il direttivo dell'indotto della Fim Cisl ha sollecitato ''un intervento immediato per un piano industriale regionale che sostenga l'industria metalmeccanica e accompagni la transizione ecologica senza ricadute occupazionali''.

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