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08.03.2025 - 17:54
Palazzo di Giustizia di Potenza
Dopo il maxi processo Ambiente Svenduto relativo al reato di disastro ambientale contestato all'Ilva sotto la gestione del gruppo industriale Riva, un altro processo collegato viene annullato e trasloca a Potenza: e' quello per l'inquinamento della gravina di Leucaspide. Nella gravina, secondo l'accusa, sono stati interrati i rifiuti industriali. Lo ha deciso il tribunale di Taranto. Il motivo del trasferimento e' il legame che unisce i due processi. Quello relativo ad Ambiente Svenduto e' stato trasferito a settembre scorso con una decisione della Corte d'Assise d'Appello che ha anche annullato la sentenza di primo grado, con diverse condanne, e le provvisionali poste a carico di alcuni imputati, provvisionali che avrebbero dovuto pagare alle parti civili. Nel processo per Leucaspide, coinvolti alcuni esponenti della famiglia Riva, tra cui Nicola e Fabio, che sono stati proprietari e amministratori dell'Ilva negli anni passati, nonche' figli del patron Emilio. Sono stati i legali degli otto imputati a chiedere, ottenendolo, il trasferimento del processo a Potenza. Ora entro 90 giorni si conosceranno conoscere le motivazioni della decisione, quindi seguira' l'invio degli atti verranno inviati a Potenza. A quel punto tocchera' al pubblico ministero di Potenza dovra' formulare la richiesta di rinvio a giudizio e attendere la fissazione dell'udienza preliminare. Per Ambiente Svenduto, invece, che e' stato annullato e spostato a Potenza perche' a Taranto tra le parti civili c'erano anche due magistrati onorari, poi dimessisi dagli incarichi ma all'epoca dei fatti in attivita', si ricomincera' il 21 marzo nel Palazzo di Giustizia di Potenza. Si parte dall'udienza preliminare. Nel capoluogo della Basilicata, le udienze si terranno in tre aule, due al secondo piano, una al terzo, tra di loro collegate in video conferenza, dal momento che la struttura, che ha la competenza sulle cause che coinvolgono magistrati del distretto di Lecce, comprendente anche Taranto e Brindisi, non dispone di spazi adeguati per ospitare la mole imponente di parti coinvolte. Saranno oltre 1.500 tra imputati, avvocati e parti civili, compresi i residenti nei dintorni dell'acciaieria, enti, associazioni ambientaliste e sindacati, le parti del processo. Nelle ultime settimane alcuni imputati di Ambiente Svenduto sono definitivamente usciti dal processo per intervenuta prescrizioni. Tra questi l'ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, e l'ex direttore generale di Arpa Puglia (l'agenzia per l'ambiente della Regione), Giorgio Assennato.
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