Il 4 marzo saranno 20 anni esatti dalla morte di Nicola Calipari, l'alto dirigente del Sismi che fu in prima linea e sacrifico' la sua vita per la liberazione della giornalista de 'Il Manifesto' Giuliana Sgrena, rapita in Iraq da una cellula terrorista. E Il prossimo 4 marzo in anteprima e poi dal 6 marzo in tutti i cinema, arrivera' Il film 'Il Nibbio' diretto da Alessandro Tonda che racconta proprio la storia di questa vicenda, mettendo insieme l'aspetto dell'azione con quello dell'intimita'. Una cronaca lucida dei fatti ma ammantata da un'intensa emotivita' dove si racconta Il rapimento, Il modo di lavorare dei servizi segreti italiani, gli americani, la liberazione, i rapporti di Calipari con la sua famiglia. Nei panni dell'alto dirigente c'e' un convincente Claudio Santamaria, dimagrito 12 chili per restituire la corporatura esile del dirigente e senza trucco posticcio sul viso ma solo con un taglio di capelli che lo rende molto somigliante al vero Calipari; al suo fianco, Anna Ferzetti nel ruolo della moglie, mentre Sonia Bergamasco interpreta la giornalista rapita a Baghdad nel 2005 e rimasta in mano ai terroristi per 28 giorni. "Devi entrare in queste storie in punta di piedi, con grande delicatezza e sensibilita' - ha spiegato Santamaria incontrando i giornalisti all'Auditorium Parco della Musica di Roma dopo la proiezione del film per la stampa - poi fai l'attore e cerchi di cogliere gli aspetti essenziali del personaggio che devi interpretare. Mi interessava far uscire fuori Il suo lato umano. Calipari era un servitore dello Stato cosi' come tutti vorremmo che fossero i servitori dello Stato". E ancora, ha ricordato: "Calipari cercava sempre di ripulire dalla corruzione. Lui, forse non tutti lo sanno, negli anni '90 a Roma ha istituito un numero verde contro le violenze sugli omosessuali. E poi da poliziotto chiedeva ai poliziotti di dare del lei agli immigrati. Era per includere non per escludere". E nel film 'Il Nibbio', nome in codice per l'agente segreto Calipari, "si vede anche la potente arma della mediazione".
"Sono veramente orgoglioso di far parte del cast di questo film che rende giustizia a un uomo meraviglioso che già si era distinto prima dei fatti dell’Iraq per la sua profonda umanità, sensibilità e lungimiranza. È sicuramente un film di respiro internazionale, anche per l’abilità di Alessandro Tonda nell’aver scelto gli interpreti assieme a Gabriele Marcello, che è stato il casting director del film. Alessandro ci ha guidato con onestà e grande talento, con la discrezione necessaria per affrontare una storia del genere. Nel mio percorso di Attore penso di poter dire che è una tappa fondamentale. Spero che gli spettatori sostengano questo bel film, come spero che sostengano la nostra lotta quotidiana per sensibilizzare la società sull’importanza della cultura e dello spettacolo". Così Jerry Mastrodomenico a margine della conferenza stampa del film "Il Nibbio" in uscita il 6 marzo.
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