IL MATTINO
sanità
27.02.2025 - 13:28
Attilio Fontana
Nel 2023 tredici Regioni e Province Autonome sono state in grado di raggiungere la sufficienza in tutte le aree dell'assistenza sanitaria (prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera). Quattro sono state bocciate in due aree e altrettante in una sola area. È quanto emerge dal Monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza realizzato dal ministero della Salute e anticipato dal Sole 24 Ore, che mostra come nel complesso, il servizio sanitario nazionale migliora sul fronte dell'assistenza ospedaliera, ma arranca sulla prevenzione e le cure territoriali. Secondo il Monitoraggio, le Regioni completamente adempienti sono Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna. Quattro le Regioni che non hanno raggiunto la sufficienza in due aree dell'assistenza: Valle D'Aosta (distrettuale e ospedaliera), Abruzzo, Calabria, Sicilia (prevenzione e distrettuale). Altrettante quelle sotto la soglia limite in una sola area: P.A. Bolzano, Liguria e Molise (prevenzione), Basilicata (distrettuale). Tra le Regioni completamente adempienti, i punteggi medi più alti sono stati registrati da Veneto, Toscana, P.A. di Trento, Emilia Romagna e Piemonte. In coda alla classifica, la Calabria, preceduta da Valle d'Aosta, Sicilia Abruzzo e Basilicata.
La reazione del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana
In merito alla classifica redatta dal ministero della salute, "i parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità: sono cose cervellotiche che hanno l'obiettivo di penalizzarci. Sono codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità. Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate". Lo ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana a margine di un evento a Palazzo Pirelli. Al centro della polemica ci sono i parametri di valutazione relativi alle patologie pediatriche. "L'importante è che il Niguarda sia il migliore ospedale d'Italia e che nei primi dieci ce ne siano altri cinque lombardi. E anche vedo anche il mio grande ospedale di Varese che è 16esimo nella graduatoria. Questo vuol dire che la qualità di tutti gli ospedali e della nostra sanità è eccellente", ha aggiunto.
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