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Chi guidava davvero quella maledetta notte? Nuove perizie riaprono il caso Montemurro: dieci anni dopo l'incidente, la Procura di Ravenna indaga per omicidio colposo stradale

Chi guidava davvero quella maledetta notte? Nuove perizie riaprono il caso Montemurro: dieci anni dopo l'incidente, la Procura di Ravenna indaga per omicidio colposo stradale

Dieci anni dopo l'incidente costato la vita a Giuseppe Montemurro, 25 anni, originario della Basilicata e residente a Villanova di Ravenna, il caso si riapre. Nuove perizie mettono in dubbio la versione ufficiale: Montemurro potrebbe non essere stato alla guida della Citroen C3 finita fuori strada e capottata sulla diramazione bizantina dell'A14 il 3 ottobre 2015.

Secondo i consulenti tecnici della famiglia, il giovane sarebbe stato passeggero. Alla guida ci sarebbe stata un'amica, proprietaria del veicolo e sopravvissuta allo schianto. Una ricostruzione che ribalta quella iniziale, secondo cui Montemurro era al volante.

A sollevare i dubbi è stato Guido Montemurro, fratello della vittima. Ha contestato le conclusioni delle prime indagini, ritenendo improbabile che Giuseppe guidasse un'auto non sua. Le sue insistenze hanno portato la procura a riaprire il fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo stradale.

C'era un terzo passeggero. Un amico che dormiva sui sedili posteriori. Ascoltato in aula, ha dichiarato di non ricordare chi fosse al volante al momento dell'incidente.

La prossima udienza è fissata per giugno. L'inchiesta prosegue per chiarire chi guidava quella notte e se ci siano state responsabilità nella morte di Giuseppe Montemurro.

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