IL MATTINO
ultime notizie
15.02.2025 - 17:00
Eccoci qui, in quel di Varco d'Izzo, a raccontare una storia che mescola pseudo politica, economia e multe, molte multe. Una trama così surreale che anche i migliori sceneggiatori della commedia all'italiana farebbero fatica a starci dietro, con tanto di ribaltoni degni di una soap opera di provincia. L'autovelox della discordia, quello delle oltre 50mila sanzioni nei primi 4 mesi, messo su durante l'Amministrazione a trazione Lega, aveva la pretesa di fare del bene e di tutelare la sicurezza stradale in un luogo dove storicamente non si sono mai registrate vittime e feriti, salvo uno spaventoso incidente proprio poco dopo la sua istallazione, ma questa è un'altra storia. Tuttavia è risaputo, la prevenzione non è mai troppa e così l'occhio elettronico ha iniziato a macinare verbali su verbali al punto da insospettire in primis l'attuale assessore Giuzio, all'epoca tra i banchi della minoranza, finanche il ministro Salvini, rispolverando la sua storica avversione per i bancomat comunali, ma tant'è, come in ogni buon circo che si rispetti il gioco cambia quando la scena passa. Il centrodestra che ora è all’opposizione si scaglia contro quella stessa scatoletta, proprio come un domatore che perde il controllo della sua tigre. Il ruggito di chi ieri applaudiva oggi è il grido di chi, trombato alle urne, incredibilmente, chiede: "Ma quell'autovelox, che ne facciamo?". Nel frattempo, la sinistra, che urlava allo scandalo e che ne aveva fatto uno dei cavalli di battaglia in campagna elettorale, ora si ritrova saldamente al governo cittadino e sorpresa delle sorprese, numeri alla mano, non sembra poter fare a meno di quell'invenzione diabolica. E come si fa a dire addio ad un rubinetto che fa piovere soldi? L’autovelox di Varco d’Izzo è diventato il centro di un balletto politico che nessuno, nemmeno gli stessi protagonisti arrovellati in un infinito gioco delle tre carte, riescono a capire fino in fondo perché alla fine sono i due lati della stessa medaglia. E così l'autovelox è l'unico punto fermo in un mare di incoerenza.
edizione digitale
Il Mattino di foggia