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Minacce per essere assunto in una azienda di Matera, in carcere un uomo già noto alle forze dell'ordine

Vessazioni, offese e violenze al padre: a Matera un 29enne ai domiciliari

La Questura di Matera

Si era recato più volte negli uffici della società, avanzando indebite richieste di assunzione, seguite da "inequivoche ed esplicite" minacce di gravi ripercussioni qualora la sua richiesta non fosse stata accolta. È accusato di questo T.V., indagato dalla Direzione distrettuale Antimafia della procura di Potenza per il reato di tentata estorsione aggravata dal 416 bis. Nei suoi confronti la polizia, a Matera, ha dato esecuzione a un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale del capoluogo lucano. Si tratta di un soggetto già condannato in via definitiva per l'appartenenza al clan mafioso Zito-D'Elia, operativo negli anni Novanta a Montescaglioso e, più in generale, nella provincia di Matera. Le indagini sono partite dopo la denuncia della vittima, il responsabile amministrativo di una società che si occupa nella raccolta dei rifiuti solidi urbani nel comune di Matera, sporta il 24 dicembre 2024 negli uffici della Squadra mobile di Matera. I reati sarebbero stati commessi "più volte" a partire dallo scorso settembre, come è stato possibile ricostruire nel corso delle indagini, che si sono avvalse anche delle informazioni raccolte grazie ai lavoratori dell'azienda. In più occasioni T.V. si sarebbe presentato negli uffici dell'azienda e si sarebbe reso protagonista di un episodio ulteriormente "inquietante", così lo definisce la procura, lo scorso 2 gennaio: un inseguimento ai danni della vittima avvenuto in pieno centro a Matera. L'uomo è ora detenuto nella casa circondariale di Lecce.

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