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Stellantis, Melfi in caduta libera. Uilm: "Senza convocazione del premier Meloni ci autoconvocheremo"

Palombella ha ricordato che la Uilm con lo sciopero generale del 18 ottobre ha scelto la strada della mobilitazione che intende proseguire con l'intento di 'sparigliare le carte'

Stellantis, l'8 luglio Tavares spiegherà le strategie su elettrificazione. Melfi sarà protagonista?

"I segretari di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, che all'incontro del 14 prossimo dal ministro Urso si presenteranno solo per il rispetto istituzionale ma andranno subito via, per l'occasione chiederanno un Tavolo alla premier Meloni e in mancanza di una convocazione entro la fine del mese si autoconvocheranno a Palazzo Chigi". Lo ha annunciato - secondo quanto reso noto dall'ufficio stampa della Uil Basilicata - il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella intervenendo a Potenza ad un incontro su "Stellantis nel futuro metalmeccanico" promosso all'interno della "Carovana Uil. No ai lavoratori fantasma". "Il governo e la premier direttamente - ha aggiunto - devono intervenire perché nell'attuale contrapposizione governo-Stellantis ci rimettono solo i lavoratori italiani del gruppo. Le cose non possono andare avanti così anche perché mancano poche decine di giorni al termine stabilito per la produzione di auto endotermiche e diventa praticamente impossibile rientrare nei parametri previsti di riduzione C02/km. Accade dunque che, da una parte, Stellantis rinfaccia al Governo di non introdurre, in modo strutturale, incentivi per l'acquisto di auto elettriche e di non procedere speditamente ad infrastrutturale il Paese con le colonnine necessarie e dall'altra il governo sostiene che le 300 mila auto elettriche vendute quest'anno solo per il 50% sono state prodotte in Italia". Palombella ha ricordato che "la Uilm con lo sciopero generale del 18 ottobre ha scelto la strada della mobilitazione che intende proseguire con l'intento di 'sparigliare le carte'. Ma dopo lo sciopero continuiamo ad assistere alla presa d'atto della crisi dell'automotive senza che nessuno assuma responsabilità. E' il classico gioco dello scaricabarile di responsabilità su altri. Gli effetti come dimostra il caso della Fdm (un'azienda dell'area industriale di San Nicola di Melfi) con 56 lavoratori a rischio sono devastanti soprattutto per la logicistica. Noi - ha concluso il leader della Uilm - non consentiremo che la fase della cosiddetta transizione dall'endotermico all'elettrico avvenga con la sparizione di stabilimenti e di posti di lavoro".

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