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Sanità e liste di attesa: così la Regione Basilicata ha scelto di dirottare risorse pubbliche verso il privato

In un comunicato alla stampa i segretari generali dello SPI-CGIL, Angelo Summa e della FP-CGIL, Giulia Scarano non le mandano a dire: "da settembre chiediamo la convocazione di un tavolo con le organizzazioni sindacali per la definizione delle linee di indirizzo per l’adeguamento delle tariffe del personale coinvolto nella riduzione delle liste di attesa"

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La nota 

A sei mesi dall’ insediamento dell’assessore alla Sanità della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, il primo intervento concreto sulle liste di attesa, dopo la costituzione della “unità  centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa” prevista dal decreto 73/2024, è l’assegnazione di circa 2 milioni di euro alle aziende sanitarie di Potenza e Matera da destinare alle strutture private accreditate e contrattualizzate per effettuare prestazioni di specialistica ambulatoriale. Si tratterebbe di 37.138 prestazioni (tra mammografie, risonanze e visite specialistiche) per le quali i tempi di attesa, come segnaliamo da tempo, sono ormai inaccettabili. Una delle principali cause della rinuncia alle cure da parte dei lucani e dell’aumento della spesa privata. Un grave vulnus all’effettività del diritto alla salute. Questa scelta appare tanto più grave in quanto fatta senza alcun confronto e soprattutto nella perdurante assenza di qualsivoglia forma di programmazione, a partire dal piano socio sanitario. Eppure la legge di bilancio, come peraltro testualmente riporta la delibera adottata, stanzia risorse per l’incremento della tariffa oraria delle prestazioni aggiuntive del personale medico e sanitario, prevedendo in aggiunta la possibilità di acquistare prestazioni sanitarie dal privato: 1 milione e 840 mila euro assegnati alla Basilicata per il personale della dirigenza e 736 mila euro per quello del comparto, ma queste risorse a tutt’oggi non sono state neanche ripartite tra le aziende del sistema sanitario regionale.  Tant’è che da settembre chiediamo la convocazione di un tavolo con le organizzazioni sindacali per la definizione delle linee di indirizzo per l’adeguamento delle tariffe del personale coinvolto nella riduzione delle liste di attesa. Ma su questo non vi è stata la medesima sollecitudine: la Regione Basilicata ha scelto, infatti, nel solco del quadro di drammatico sotto finanziamento della sanità pubblica, di dirottare prioritariamente risorse pubbliche verso il privato, contribuendo al disegno generale di smantellamento del nostro sistema sanitario universale e pubblico. In assenza di una programmazione che incida in modo strutturale sul rilancio della sanità pubblica e dei suoi operatori, tornano vecchie ricette il cui scotto continueranno a pagarlo i cittadini lucani.

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