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18.10.2024 - 12:24
«Vorremmo sapere dalla politica regionale cosa intenda fare per ridurre i disagi quotidiani per i cittadini e soprattutto perché non si è intervenuti prima»: tuona il deputato potentino di FdI, Salvatore Caiata, alla giunta regionale. «Dalle foto che vediamo - prosegue Caiata - è possibile notare la presenza di ampie banchine di fango che inevitabilmente ci fanno porre delle domande: da quanto tempo la diga della Camastra non viene pulita e defangata? Quanto fango c’è nell’invaso? La manutenzione della rete idrica è una necessità di cui siamo tutti consapevoli eccetto, evidentemente, i dirigenti di Acquedotto Lucano che avrebbero dovuto programmarla prima di arrivare all’emergenza. Perché non è stata fatta?». Quindi l’affondo proprio su Acquedotto Lucano riprendendo in parte le ultime dichiarazioni dell'Au Andretta. «Non possiamo neanche lontanamente immaginare che nel 2024 l’unica soluzione che l’ente è in grado di trovare sia la danza della pioggia. Per questi motivi bisognerebbe convocare con urgenza un Consiglio regionale straordinario prima di dover registrare il fallimento gestionale della risorsa idrica. Lo chiedo come deputato, come esponente del centrodestra ma soprattutto come cittadino». Acquedotto Lucano fa sapere di aver realizzato un sistema di approvvigionamento straordinario che, almeno per alcuni giorni, consentirà di pompare una maggiore quantità di acqua dalla diga Basento-Camastra. «Un’opera provvisoria - scrivono sulla pagina ufficiale Facebook - realizzata grazie al lavoro cominciato venerdì scorso è che si è protratto ininterrottamente fino alle ore 13 di oggi, quando è stato attivato il cosiddetto Camastrino. In questo modo, è attualmente possibile sollevare una maggiore quantità di acqua – circa 650 litri al secondo – ma soltanto per alcuni giorni, fino a quando il livello dell’invaso non calerà ulteriormente se, nel frattempo, non dovessero esserci precipitazioni. Al contempo, prosegue l’attività di pronto intervento sulle condotte idriche, che a causa dell’alternarsi di chiusure e riaperture dell’erogazione sono sottoposte ad uno stress che genera guasti più frequenti».
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