IL MATTINO
Il caso
04.10.2024 - 09:41
Ma chi avrebbe mai potuto immaginare che l'Università degli Studi della Basilicata, tra un video del "gommista-Sfiammato" e l'altro, nascondesse ben 27 cervelloni nella classifica mondiale dei ricercatori più produttivi! L’Unibas, che di recente sembrava più propensa a farsi notare per le campagne social dai toni "leggermente" discutibili, ha invece piazzato i suoi ricercatori tra i migliori al mondo. Altro che meme virali e pneumatici bucati. A quanto pare, ogni anno i ricercatori di Stanford (sì, quella Stanford, non un autolavaggio di periferia) in collaborazione con l’editore scientifico Elsevier, pubblicano su “Plos Biology” una classifica che misura la produttività scientifica globale. Tra i dati bibliometrici di "Scopus", spuntano anche i luminari dell'Unibas, quelli che, tra un post trash e l’altro, sono riusciti a imporsi in 22 campi scientifici diversi, con ben 27 nomi che brillano nel prestigioso “World's 2% Top Scientists”. Ah, ma certo, perché non farsi conoscere per questo invece di puntare su improbabili mascotte del gommista? Questa classifica, che si basa su dati concreti come le citazioni scientifiche e l'h-index (roba seria, altro che "like" su Instagram), colloca ben 15 ricercatori Unibas per l’intera carriera e 21 per l'anno 2023. Non c’è nemmeno bisogno di scorrere tutti i loro nomi, perché sono tanti, troppi per chi pensava che l’Unibas avesse investito tutto in campagne pubblicitarie un po’ surreali. E così, mentre il resto del mondo forse li avrebbe conosciuti per le loro scoperte e contributi scientifici, da queste parti abbiamo preferito affidarci a una strategia comunicativa a dir poco... singolare. Però ehi, il Rettore Ignazio Marcello Mancini è fiero, e giustamente: "Un risultato di cui tutta la comunità accademica va fiera". E come dargli torto? Forse è il momento di lasciare da parte le fiamme e le gomme, e di accendere i riflettori su ciò che davvero conta: la scienza.
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