IL MATTINO
Psicologia
01.10.2024 - 10:09
Ottobre è il mese di Halloween, di cui lasceremo stare la storia della tradizione celtica, che ognuno può approfondire individualmente se ritiene opportuno, ma nel nostro caso, l’importanza di tale ricorrenza non afferisce all’aspetto religioso o consumistico dell’evento, bensì al suo ruolo psicologico. Che possa piacere o meno, Halloween è una festa che incuriosisce un po' tutti. Vi chiederete: “Ma come si può essere interessati a streghe, fantasmi, scheletri, zombie, vampiri, sangue e bare?”. Sono tutti elementi inquietanti da cui sfuggiamo nella nostra quotidianità, eppure, in occasione di questo evento, diventano accessibili e anzi, fonte di divertimento. Eppure, l’Associazione Europea degli studi sugli Attacchi di Panico (Eurodap), sottolinea come Halloween, con i suoi “mostri”, apporti effetti benefici per la psiche non solo per i bambini, ma anche per gli adulti. “La paura è un’emozione primaria che ci preserva dai pericoli inattesi e da situazioni potenzialmente dannose che minacciano la nostra sicurezza”. Allora perché ricercarla di proposito? Nel tentativo dell’essere umano di esorcizzare la paura con la paura stessa. E così, per una notte, tutte le paure possono essere normalizzate, diventando oggetto di scherzo e ironia da parte di chiunque. I “mostri” interiori si reincarnano in quelli immaginari: diventiamo i “mostri” che subiamo e finalmente, riusciamo a parlarne, riderne, accettarne l’entità, addirittura mangiare un dolcetto a “forma” del nostro stesso sgomento. “Incarnane noi stessi il mondo nell’occulto, che spesso rievoca paure arcaiche, è uno degli elementi principali dell’autoconservazione, che ci consente di tenerci lontani dai pericoli. Nel gioco della finzione, sia il bambino che l’adulto riescono a sottrarsi all’angoscia: il “far finta” consente di approcciarsi a ciò che spaventa in un modo rassicurante e sviluppando o attivando le funzioni adattive cognitive ed emotive, tramite l’esperienza. Inoltre, a differenza di quello che potremmo pensare, approcciarsi in modo sano alla paura, permette di “essere spaventati” non fomentando il cervello negativamente, ma calmandolo con la motivazione. La paura, quindi, fungerà così da stimolo: “imbattersi nel nuovo, nell’ignoto, intraprendere sfide e avventure, vivere cambiamenti, affrontare il timore trasformandolo in curiosità e ricavandone soddisfazione e gioia. Tutto ciò può preparare la via a un rapporto migliore con il mondo e con noi stessi. La paura, infatti, ci incita a imparare a superare gli ostacoli che la vita ci pone davanti. Avere il meglio sulla paura ci emancipa da ciò che ci sembra schiacciante e minaccioso regalandoci godimento e attrattiva, infondendoci la convinzione di poterla dominare; portandoci così magari a perseguire obiettivi più nobili, significativi non solo per l’individuo, ma anche per la società circostante”. E tu sei pront* a festeggiare il tuo “Primo Halloween Psicologico”?
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