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La commemorazione dell'eccidio

Foibe, quando Vieste si offrì generosamente di essere Pola

10.000 vite spezzate sul fondo delle cavità carsiche, molte volte ancora vivi, uomini, donne, anziani e bambini. 350mila i profughi istriani, scappati da quel lembo di terra che un tempo fu la Venezia Giulia italiana in fuga dallo sterminio. 50 le vittime del genocidio delle milizie di Tito originarie della provincia di Foggia, censite da Salvatore Valerio.

Foibe, quando Vieste si offrì generosamente di essere Pola

Pochi sanno che Vieste, sul Gargano, fu l’unica città italiana che si impegnò a fondare la nuova Pola (la città istriana maggiormente colpita dalla foibe) sul proprio territorio, cedendo parte dello stesso, per poter accogliere gli esuli delle terre italiane di Istria, Giulia e Dalmazia. 

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