Il fattore Akka dei talenti dell'Accademia di Belle Arti di Foggia nel laboratorio a cielo aperto di Accadia
"Akka" è la residenza artistica che da tre anni, in estate, ospita studenti e docenti dell'università foggiana delle arti: un grande laboratorio a cielo aperto di maieutica dell'ingegno e dell'estro che accresce interesse e successo ad ogni nuova edizione
«I ragazzi della residenza sono tutti studenti dell'Accademia di Foggia, l'anno prossimo è mia intenzione aprirla anche alle altre due accademie pugliesi, quindi portando i ragazzi di Bari e Lecce, per farla diventare a carattere regionale e far conoscere anche la bellezza paesaggistica, ma anche gastronomica, di questo luogo meraviglioso», dice il prof. Antoniono Foti, promotore dell'iniziativa.
Antonino, anche per quest'anno i tuoi allievi hanno avuto la possibilità di partecipare alla residenza artistica AKKA ad Accadia. Com'è andata quest'ultima edizione?
Si, siamo al terzo anno. Quest'esperienza si sta stabilizzando anche se quest'anno è stato un po' difficoltoso per vari motivi che non sto qui a raccontare, ma fa parte del gioco perché le difficoltà sono sempre all'ordine del giorno. È importante che si faccia questa residenza certamente non per noi docenti, ma per i ragazzi che hanno la possibilità di esprimersi al di fuori dell'Accademia, di poter rivelare il loro talento.
Un'esperienza destinata agli allievi di tutti i corsi dell'Accademia?
Certo, questa è una residenza multidisciplinare; quindi partecipano gli iscritti alla scuola di cinema, a quella di scultura, di pittura, di grafica d'arte.
So che tieni molto a fare un ringraziamento particolare...
Certo è doveroso ringraziare l'amministrazione di Accadia perché veramente fa sempre di tutto per accontentarci, con essa il grande Rocco Pasquariello e l'eccellente Carmine Mastrangelo, nostri angeli custodi, i quali, nonostante le difficoltà riscontrate quest'anno, soprattutto a livello logistico, non ci hanno fatto mancare nulla.
Antonino, potresti spiegare che significa "residenza artistica"?
Questa di Accadia è una residenza artistico/didattica dove giovani artisti, attraverso i progetti concordati con i loro docenti di riferimento, vengono a lavorare sul posto, avendo la possibilità di interagire con quello che è tutto ciò che li circonda. La selezione degli studenti avviene all'interno delle scuole di appartenenza, mi affido ai colleghi che sono persone meravigliose e stimati professionisti, i quali scelgono in base ai criteri che risiedono all'interno dei rispettivi programmi didattici. Ovviamente i ragazzi della residenza sono tutti studenti dell'Accademia di Foggia, ma l'anno prossimo è mia intenzione aprirla anche alle altre due accademie pugliesi, quindi portando i ragazzi di Bari e Lecce, per farla diventare a carattere regionale. Perché i monti dauni devono essere conosciuti, sono il nostro Chianti, c'è tutto a livello paesaggistico, a livello umano, e per qualità del cibo. L'Accademia diventa una delle tanti motrici che possono avere questi questi territori per far conoscere tutto il bello insito in essi. Il nome di Accadia deve entrare nell'immaginario collettivo, lo merita come lo merita tutta la provincia di Foggia.
Quali sono i docenti che hanno preso parte alla residenza?
Siamo io, Antonino Foti, Franco Angeli che è un regista, Fabio Scacchioli che è un altro collega che lavora nell'ambito dell'audio visivo, c'è un nuovo docente, Antonio Lucifero, il quale opera anch'egli nell'ambito del audiovisivo, Vincenzo Rusciano, Pietro De Scisciolo e Sabino di Modugno, artisti visivi.
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