IL MATTINO
A tu per tu
11.02.2024 - 12:37
«Devi sapere che io sono una nerd! I primi anni lavoravo in una fumetteria e mi sono avvicinata al fumetto manga. Anche a casa mia c’era di tutto, anche riviste storiche come Totem, Linus, Corto Maltese, ma è stato lì che mi si è aperto un mondo e mi sono resa conto di essere stranamente nerd! Mi sono anche accorta che riuscivo a fare dei collegamenti e li mettevo su un bracciale. Carte da gioco, coniglio ed ecco Alice»
Ma Già, al secolo Marta Giacomini, romana classe '86, è una giovane e talentuosa creatrice di gioielli molto nota al pubblico nerd e non. Scopre la sua passione da piccolissima, realizzando un braccialetto con le stelline fluorescenti, e da allora non ha mai smesso di ideare accessori unici ed originali, usando materiali di ogni tipo. È stata una delle prime designer a usare i social per farsi conoscere e amare, creando un rapporto stretto con la sua clientela che da anni la segue nelle sue acrobazie artistiche. Nel 2017 vince il premio creatività della Regione Lazio, il suo talento è stato richiesto anche per importanti eventi culturali e legati al mondo della moda: nel 2022 ha realizzato tre borse originali per la sfilata in Via Veneto dello stilista Consiglio, a novembre ha realizzato la corona per il campionato italiano burlesque-
Ho il piacere di conoscere Marta da anni. Abbiamo un ricordo bellissimo che ci lega, legato ad un Martin Mystère di qualche anno fa "il Nilo giallo". Chiesi a Marta di elaborare una creazione unica per Alfredo Castelli, accetto con entusiasmo e realizzò un portachiavi incredibilmente bello in cui riuscì a sintetizzare l'essenza e la storia di Martin Mystère. A Castelli piacque moltissimo e ci ringraziò nell'editoriale di quel numero che ancora oggi tutte e due conserviamo gelosamente.
Marta, come nasce la tua passione per i gioielli?
L'ho sempre avuta. Sin da piccola mi divertivo a giocare con queste cose. Pensa che mia madre aveva conosciuto mio padre a Londra e avevano girato il mondo, nei loro viaggi avevano ovviamente acquistato di tutto comprese collane e gioielli vari che io smontavo e rielaborato. Mi piaceva di tutto, a quattro cinque anni ho realizzato il mio primo braccialetto con le stelline fosforescenti del Mulino Bianco, poi ho continuato facendo collanine e accessori vari, sempre secondo il mio gusto,.mi piaceva essere stilosa anche sull’abbigliamento.
Hai fatto degli studi particolari per imparare come creare gioielli?
Ho studiato all'università Orientale che sta in una zona di Roma, piazza Vittorio, dove si trovano negozietti e fornitori accessibili per i materiali. Compravo dagli indiani in zona delle pietre bellissime con le quali nel frattempo iniziavo a giocare e creare. Poi grazie a mia madre che lavorava in banca, ho chiesto e ottenuto uno spazio a disposizione dal Cral, nel quale organizzavo le mie prime esposizioni ed ho iniziato lì a vendere le creazioni. Ma non è che puoi fare gioielli senza saper niente, ed allora ho deciso di frequentare per tre anni la scuola di oreficeria a roma per imparare le tecniche, ma anche per affinare e dare equilibrio al mio stile che agli inizi era più caotico.
Sei molto amata dal popolo nerd e spesso ti troviamo nelle fiere più importanti del fumetto soprattutto a Roma…
Devi sapere che io sono una nerd! I primi anni lavoravo in una fumetteria e mi sono avvicinata al fumetto manga. Anche a casa mia c’era di tutto, anche riviste storiche come Totem, Linus, Corto Maltese, ma è stato lì che mi si è aperto un mondo e mi sono resa conto di essere stranamente nerd! Mi sono anche accorta che riuscivo a fare dei collegamenti e li mettevo su un bracciale. Carte da gioco, coniglio ed ecco Alice.
Hai da anni un vasto numero di utenti che segue i tuoi canali social e clienti molto attente alle tue produzioni. Sei attiva anche nelle varie mostre fumetto sopratutto in quelle piu importanti. Sui social mi piacciono molto i tuoi live quando proponi cose divertentissime tipo la.scatola a sorpresa ad esempio.
La cosa figa è che il mio pubblico è cresciuto in un momento in cui facebook era ai primi passi, era il 2008, ed io ho avuto modo di costruire un bacino di utenti grazie al social. Lavoravo tantissimo, per sette otto anni anni ho fatto anche tre fiere al mese, produceva tantissime cose. Anche adesso in realtà produco troppo e, come passaggio successivo nella mio lavoro di designer, mi piacerebbe essere notata da un grande marchio e lavorare in maniera diversa.
Il tuo stile è riconoscibile al Comicon, una tua collega ha visto una mia collana e ha capito subito che era una delle tue.
Si, la cosa mi stupisce mi rende felice e mi rattrista allo stesso tempo, comunque io lavoro su molti aspetti del gioiello, anche su quello del packaging. Per la collezione divinità ho pensato una capsula non più in bustine di plastica all'interno uno studio sulla dea, ma anche sugli arcani dei tarocchi. Sto sviluppando il concept, ci vuole il contenuto ma anche il pacchetto, perché la cliente deve sentirsi coccolata.
Ho notato che stai variando l'utilizzo dei materiali, adesso ci sono anche le pietre preziose nei tuoi gioielli.
Le pietre le uso molto sulle cose di nicchia, sulle serie speciali come quella delle Regine ribelli. In questa collezione uso la mia parte più nerd più pop, ne sono un esempio gli orecchini di Anna Bolena. Mi piace dare nuova vita alle cose, per esempio nella capsule Rebox ho optato per tre scelte: riciclo creativo, riconosci il tappo del dentifricio, la tradizione, con San Gregorio Armeno, la scelta del vintage, con i bottoni.
So che i tuoi lavori sono stati richiesti anche per importanti eventi di moda
Ho realizzato una corona per il campionato burlesque italiano a novembre, poi tre borse per una sfilata di Consiglio. Erano molto particolari e mi sono divertita molto a farle: la borsa lavatrice creata con la copertura lampada rotonda scolapasta e sfere di vetro e dentro una gonna rigirata , borsa uovo Fabergé fatta di piumini per la cipria, poi la borsa lastre fatta con vere lastre radiografiche, sono state tutte e tre elaborate con un vero e proprio lavoro di architettura.
Alcuni giorni fa è scomparso uno dei più importanti fumettisti italiani, Alfredo Castelli. Abbiamo in ricordo molto bello che ci lega a lui…
La sua penna ha dato vita a una delle mie prime crush in assoluto. Alfredo Castelli è stato il papà di Martin Mystère e burattinaio di tanti miei bellissimi sogni persa tra le pagine profumate di un fumetto Martin Mystère - Sergio Bonelli Editore appena acquistato. Per lui ho realizzato una creazione ad hoc, gli era piaciuta moltissimo e ci ha ringraziate personalmente su Martin Mystère 345, Il Nilo Giallo. Nell'editoriale di quel numero, un orologio di MàGia su un Martin Mystère ma ci rendiamo conto!!! Una delle più grandi soddisfazioni della mia vita finora.
Cosa consiglieresti a chi vorrebbe intraprendere la tua strada lavorativa?
Ovviamente bisogna essere molto creativi, proporre cose innovative, ma è importante anche la potenza delle sinergie, delle amicizie. Ci vuole il contatto con la gente, sto notando che le persone ti dicono che tu devi monetizzare la tua community, ma prima di averla prima averla io ho lavorato tanto, non si può puntare solo sul social ormai è inflazionato. Poi la cosa bella è rendermi conto nelle foto delle clienti che portano le mie collezioni, guardo il gioiello e penso oddio guarda come ho costruito sta collana… ed è quello che realmente mi sostiene non il social. La creatività, dicevo, è molto importante. Non posso vendere alla mia community sempre le stesse cose, si fanno soltanto collezione deluxe sul sito, il cliente deve sapere che può avere versioni originali ed uniche pezzi unici realizzate solo per lui. Inoltre ricordarsi che viaggiare e leggere sono importanti, il lavoro lo devi spiegare, devi saper comunicare le tue idee trovando un senso logico e simbolico nelle creazioni. Ad esempio per la collezione Demetra che sto realizzando servono approfondimento e conoscenza. Sembra che sto giocando, ma dietro il mio lavoro c’è uno studio approfondito, fatto anche informandomi attraverso molteplici canali.
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