IL MATTINO
L'iniziativa
21.01.2024 - 11:02
L’ossatura della mostra sta nel progetto “Kufia, matite italiane per la Palestina”, realizzato proprio a Napoli 35 anni fa, progetto al cui centro c’erano le tavole di grandissimi disegnatori, tra i quali Andrea Pazienza, Guido Crepax, Magnus, Milo Manara, Altan, Josè Muñoz, Vauro, Filippo Scozzari, Giuseppe Palumbo, Lorenzo Mattotti e un testo di Stefano Benni. Un progetto il cui successo generò negli anni successivi edizioni con ancora più autori, italiani e stranieri, l’ultima delle quali fatta con la direzione di Gianluca Costantini nei primi anni duemila.
La mostra è a ingresso gratuito, ma è gradita una sottoscrizione per l’autofinanziamento dell’iniziativa e a sostegno di progetti solidali alla lotta Palestinese. Alino Alessandro, che insieme a Guido Piccoli e Giansandro Morelli è uno degli organizzatori, ci ha raccontato il progetto di questa mostra e l'impegno con il quale da oltre quarant'anni tutti e tre cercano di costruire a Napoli una memoria collettiva e di solidarietà per Gaza e la Palestina.
Alino, fino a quando sarà possibile visitare la mostra?
"Falastin Hurra" fino al 30 gennaio sarà a Napoli, nella Sala del Refettorio presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore (grazie alla collaborazione del Comune di Napoli), con esposizioni di varie sezioni: oltre a “Kufia” nelle sue varie edizioni, ci saranno due aree dedicate ai giovani disegnatori italiani e stranieri e un’altra ancora di disegnatori palestinesi. Nel periodo della mostra vi saranno vari momenti di presentazione di artisti – attori, fotografi, registi - solidali con la causa palestinese. Alcune immagini in mostra, con i fumetti in vendita, saranno ospitate presso il “Caffè Letterario DOM Santi Bevitori”, al n.16 sempre di Vico San Domenico. Abbiamo chiesto ed ottenuto dal Comune di organizzarla presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore, dopo si sposterà a Matera.
Materano è anche l'autore della vostra locandina...
Sì, il manifesto della mostra è estratto dal disegno di Giuseppe Palumbo per il primo progetto Kufia, matite per la Palestina, del 1988.
Molti gli artisti che hanno partecipato, tra i quali nomi importanti come ZeroCalcare, Natangelo, Vauro, Palumbo...
La condizione sempre più drammatica del popolo palestinese ha continuato negli anni ad animare la sensibilità della cosiddetta Nona Arte, anche nella forma di “giornalismo a fumetti”, com’è stato, ad esempio, il recente viaggio in Cisgiordania di Elena Mistrello, autrice di un volume chiamato “Tracciato Palestina”.
A parte quelli contattati personalmente ci avvaliamo del nucleo centrale della mostra di 35 anni fa. Sentivamo l'urgenza di allestire una mostra, senza fronzoli, ci siamo autofinanziati ed è uno dei motivi per cui non sono esposti gli originali degli autori, ma le stampe, altrimenti avremmo dovuto sostenere anche gli ingenti costi dell'assicurazione.
Tra gli autori più giovani che hanno impegnato la loro matita per la Palestina, va ricordato il lavoro importante di Gianluca Costantini, da sempre impegnato nel fumetto politico, come Zerocalcare, sicuramente non solo il disegnatore più conosciuto in Italia, ma anche fra i più coerenti, tant’è che si è rifiutato di partecipare all’ultima edizione di Lucca Comics, che aveva il patrocinio di Israele; ma anche Stefano Piccoli, Danilo Pergamo, Alex Tirana, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, Mario Natangelo, Simone Prisco, Arianna Melone, oltre ad altre decine di disegnatori stranieri, come Mohammad Sabaaneh, Naj Al-ali, Othman Selmi, Leila Abdelrazaq, Hassan Manasrah, Helene Aldeguer, Fuad lymani, Mazen Kerbaj, Gina Nakhle Koller. E tra questi anche Joe Sacco, Philippe Squarzoni, Seth Tobocman. Troverà spazio anche l’omaggio al personaggio di Handala che da poche settimane hanno realizzato ben 83 disegnatori, sotto l’egida di Francesca Ghermandi e la Eris Edizioni, oltre Ivan Hurricane.
Una parola chiave per descrivere questa mostra...
Dico subito che rifiutiamo l'espressione guerra: è un genocidio, un massacro.
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