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Lo spettacolo

Ainé, e la musica al Giordano diventa un carillon di ricordi famigliari

Il suo nome d’arte è Ainè, in realtà si chiama Arnaldo Santoro come il suo celebre nonno che, foggiano, portò il suo estro e la sua intelligenza alla Rai firmandone come autore alcuni tra i programmi più belli

Venerdì il giovane cantante e musicista dall'arte scritta nel Dna (Gegé Telesforo è suo zio) ha riservato al teatro di Foggia l'unica tappa pugliese del suo tour, in una bella serata organizzata da Argos Hippium dell'ineguagliabile Lino Campagna che è stata anche una straordinaria occasione per riunire le famiglie Santoro e Telesforo, come raccontano le foto che abbiamo scattato per voi (quelle dello spettacolo sono di Monica Giardina, prese dal profilo FB di Marzia Campagna che ha introdotto la serata)

Il suo nome d’arte è Ainè, in realtà si chiama Arnaldo Santoro come il suo celebre nonno che, foggiano, portò il suo estro e la sua intelligenza alla Rai firmandone come autore alcuni tra i programmi più belli. Basti ricordare 'Indietro tutta!', 'Aspettando Sanremo', 'Beato tra le donne' e 'Stasera mi butto'. Ainè proviene in realtà da una intera famiglia di talentuosi artisti, gli zii paterni, Massimo recentemente e prematuramente scomparso e Titta sono autori di importanti trasmissioni Rai e lo zio materno, Gegè Telesforo è noto a tutti per le numerose trasmissioni televisive e soprattutto per la sua brillante carriera di musicista, conduttore e autore. Arte e talento nel DNA, quindi, ma ciò che è stato percepito durante la sua serata concerto di venerdì 16 febbraio non è stato solo l’indiscutibile talento ma anche tanta preparazione, serio studio e passione vera. L’unica tappa pugliese del tour di Ainè, infatti, è stata proprio Foggia con un magnifico concerto organizzato al Teatro “U. Giordano” dall’Associazione Argos Onlus, che nata 25 anni fa da una fortunata idea di Lino Campagna, ogni anno premia con l’Argos Hippium nuovi talenti e personaggi dalla consolidata carriera “ figli della Daunia”  che abbiano portato e portino alto il nome della Capiatanata fuori della città.  E Ainè sarà tra i giovani talenti premiati nel corso della 25^ edizione nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria di Siponto il 26 agosto prossimo. Presentato dalla bellissima Marzia Campagna, sempre garanzia di eleganza e professionalità, Ainè è salito sul palco accompagnato dalla sua band, batterista, bassista, pianoforte e tastiere. Era visibilmente emozionato ma, alle prime note, la sua voce ha dato immediatamente vita ad una serata entusiasmante. Prima un paio di pezzi in italiano poi via in inglese, con ritmi sempre più incalzanti in una musica soul jazzata con puntate di hip hop, dall’avvolgente e suadente dondolio sonoro.  Si sente lo studio nella musica di Ainè, si percepisce la seria preparazione del Saint Louis College of Music e dell’Accademia a Roma e successivamente della Venice Voice Academy di Los Angeles o la più recente esperienza al Berklee College of Music di Boston, dove ha frequentato un corso di live performance come unico studente europeo. Ma si avverte anche la passione e la voglia di divertirsi che rendono questa sua musica colta fruibile anche al grande pubblico. Non suona tanto per gli altri, Ainè, quanto per il suo piacere e ciò rende la sua musica ancor più piacevole e coinvolgente, quella complicità divertita e profonda con i suoi bravissimi musicisti, quel suo lasciarsi andare al ritmo dei suoi pezzi contagia irrimediabilmente chi lo ascolta. Non ha bisogno di stranezze, trucco e parrucco, Ainè si presenta così com’è e tanto gli basta, la sua musica, i suoi testi, l’entusiasmo per il suo nuovo disco con la Universal Music Italia (la stessa casa discografica di Tiziano Ferro, Jovanotti, Zucchero, Elisa e tanti altri ancora). Ma – ha concluso salutando- l’emozione di aver suonato nel video di Giorgia o di aver partecipato al progetto di Sergio Cammariere- non potrà mai essere quanta quella di questa sera di cantare con mia madre, Roberta Telesforo.  E rivela la sua grande commozione per una serata speciale, dedicata alla memoria di suo zio Massimo Santoro e della cugina Olga Cicolella, entrambi scomparsi prematuramente da pochissimo tempo. Canta con la sua mamma, che svela un talento tenuto nascosto da trent’anni e al tantissimo pubblico che reclama il bis regala un magnifico pezzo che vede l’intero Teatro in piedi a ballare.  Una serata in cui ogni cosa è stata al suo posto, la storia, la famiglia, i sentimenti e soprattutto l’ottima musica di un grande talento di cui siamo orgogliosi di poter dire… è di origine foggiana.

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