Cerca

Quattro repliche sold out

Così la Bisbetica ha "domato" il pubblico del "Teatro della polvere" di Foggia

Un grande successo per questa compagnia emergente nata e sviluppatasi dal C.U.T. che, dallo scorso anno, ha mostrato, con caparbietà, umiltà e tanto lavoro, una notevole crescita artistica.

Una rappresentazione molto piacevole, che ha strappato non poche risate al pubblico in sala ma che ha avuto anche un momento di tensione drammatica, nel monologo finale di Caterina che Viviana Soldani ha interpretato con grande efficacia 

Quattro repliche sold out al Teatro della Polvere per La Bisbetica Domata e tutto esaurito anche per l’ultima replica del 3 dicembre. Un grande successo quindi per questa compagnia emergente nata e sviluppatasi dal C.U.T. che, dallo scorso anno, ha mostrato, con caparbietà, umiltà e tanto lavoro, una notevole crescita artistica. Il pubblico, accolto dalla grintosa verve di Andrea Lancione e Pier Ciccone, è stato subito proiettato nella Padova della commedia shakespeariana e coinvolto dalle vicende della bella Bianca (interpretata da Deborah Carlucci) e della terribile Caterina, dai modi sgarbati e dalla lingua affilata, il cui ruolo è stato affidato a Viviana Soldani. 

Il testo originale, con un ottimo riadattamento di Marcello Strinati, per la prima volta sulla scena nel ruolo di Battista, padre delle due ragazze, ha mantenuto lo stile linguistico del grande autore inglese sia pur con tagli e piacevoli incursioni di modernità.  Per nulla facili da recitare i dialoghi, rapidi, fatti di scambi veloci, doppi sensi e giochi linguistici, che hanno, ancora una volta, ricordiamo le bellissime performance di Molto rumore per nulla dello scorso anno, evidenziato lo studio e la preparazione di questi giovani attori. Il racconto delle vicende di Petruccio (Stefano Corsi) e Lucenzio ( Carlo Baldassini), impegnati nel conquistare la donna del loro cuore ed aiutati nell’impresa dal servo Grumio (Tony Mancini), da un Biondello al femminile, la frizzante Anna Laura D’Ecclesia (nel doppio ruolo anche dello stilista che sostituisce il sarto della commedia originale rendendone più fresco il testo) e da Tranio (Luciano Veccia), servo di Lucenzio che ne prenderà il posto per favorire il padrone, così come l’avventura di Ortensio(Umberto J. Contini), innamorato di Bianca, che si finge il musico Licio per carpirne le grazie, e che, al termine, sposerà una vedova, interpretata dall’ecclettica Anna Laura D’Ecclesia, si è snodato con fluidità sul palco anche grazie all’ottima regia e all’utilizzo delle luci di Mariangela Conte. La scenografia, essenziale ma ricercata è di Mariangela Lonigro e le musiche originali di Antonio Cicognara. Dietro a questa scorrevolezza però, non è stato difficile immaginare “la fatica dell’attore”, il lavoro del corpo, della respirazione, di ogni muscolo e soprattutto del cuore.  Una rappresentazione molto piacevole, che ha strappato non poche risate al pubblico in sala ma che ha avuto anche un momento di tensione drammatica, nel monologo finale di Caterina che Viviana Soldani ha interpretato con grande efficacia ricordandoci quanto una storia scritta alla fine del 1500 possa essere ancora così attuale decretando ancora una volta la modernità di Shakespeare!

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione