IL MATTINO
Le misteriose morti di Mattei, Pasolini e De Mauro
12.12.2016 - 14:25
POTENZA - VelEni, il nuovo libro-inchiesta del giornalista Fabio Amendolara sulle misteriose morti di Enrico Matteri, Mauro De Mauro e Pier Paolo Pasolini, conquista Potenza. In una sala strapiena del museo provinciale di Potenza (l'iniziativa è stata organizzata da Gocce d'autore e presentata da Eva Bonitatibus) il giornalista ha raccontato come ha costruito il lavoro che ha portato alla pubblicazione per le edizioni Il Castello di Foggia (era presente l'editore Antonio Blasotta, che è anche direttore del quotidiano il Mattino di Foggia e provincia) dell'inchiesta che porta come sottotitolo "Intrighi di petrolio e potere che il presidente del consiglio Emilio Colombo si è portato nella tomba". Ed è stato proprio il giornalista a spiegare - particolare inedito - che Colombo era stato indicato dai carabinieri di Pavia che indagavano sulla morte di Mattei come un importante testimone per risalire a un depistaggio di Stato: i servizi segreti (che erano alle dirette dipendenze del presidente del coniglio) pur sapendo che Mattei non era morto in un incidente continuarono a sostenere questa tesi, dando ai carabinieri di Palermo indicazioni precise per le indagini. "Un puro depistaggio di Stato", ha detto Amendolara che ha anche spiegato come le attività delle compagnie petrolifere messe in campo all'epoca ricordino molto quelle attuali. Lo ha ribadito anche Roberto Robilotta, presidente dell'Associazione La Quinta Porta (costituita parte civile nel processo contro le compagnie petrolifere), nel corso dei saluti (è intervenuta anche la criminologa Maria Laurino). Il contesto in cui sono maturate le morti di Mattei, De Mauro e Pasolini è stato tracciato dal professore Tommaso Russo che si è soffermato sulla storia economica dell'Italia di quegli anni fornendo altri dettagli sulle connessioni politiche con Emilio Colombo. Una lettera inedita di Pasolini è stata letta, invece, dalla professoressa dell'Unibas Maura Locantore, che ha anche spiegato come "Amendolara, proprio come Pasolini, cerca di riannodare, da cronista, la storia di quegli anni, senza fornire delle verità precostituite al lettore e lasciando aperto il lavoro in attesa della verità". Giampiero D'Ecclesiis ha centrato il suo intervento sull'isolamento che viveva Pasolini in quegli anni. Importante il documento audio fatto ascoltare alla platea: un video Rai che attaccava in modo duro Pasolini. "Cercavano di isolarlo", ha spiegato D'Ecclesiis. E' sui depistaggi che si è poi concentrato il discorso. Il giornalista Leonardo Pisani ha intervistato Amendolara proprio su questo aspetto. "E' partendo dai depistaggi che spesso si raggiungono risultati insperati", ha sottolineato Amendolara. E al centro del suo lavoro ce n'è proprio uno mai approfondito prima: "Un depistaggio di Stato".
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