IL MATTINO
Operazione dei carabinieri del comune dell'Alto Tavoliere
03.12.2016 - 11:51
Nel primo pomeriggio di domenica scorsa, la vittima è stata brutalmente pestata anche con l’utilizzo di oggetti contundenti. La furia degli aggressori è stata interrotta dall’intervento di alcuni famigliari del povero malcapitato
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Severo hanno arrestato, in esecuzione di un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Foggia, i fratelli Montedoro Graziano e Michele, rispettivamente di 25 e 33 anni entrambi con precedenti di polizia, ritenuti responsabili di tentato omicidio. Nel pomeriggio di domenica 27 novembre infatti i Carabinieri venivano allertati dall’ospedale di San Severo dove era giunto un uomo di 42 anni con varie ferite al capo, il quale riferiva di essere stato brutalmente aggredito in strada nella zona di San Berardino. Le condizioni dell’uomo, proprio mentre attendeva il proprio turno al pronto soccorso, degeneravano precipitosamente tanto da richiedere l’immediato trasporto in codice rosso dall’ospedale di San Severo a quello di San Giovanni Rotondo, dove i medici riscontravano una pericolosa emorragia celebrale. Le immediate attività investigative, proseguite ininterrottamente fino alla cattura dei due fratelli, consentivano ai militari di ricostruire quanto avvenuto nel noto quartiere sanseverese, e di apurare che nel primo pomeriggio di domenica, la vittima, dopo un litigio dovuto a futili motivi proprio con i due arrestati, veniva da quest’ultimi aggredito anche con l’utilizzo di oggetti contundenti. La furia degli aggressori veniva interrotta dall’intervento di alcuni famigliari della vittima, che riuscivano a sottrarla a ulteriori fatali colpi e ad accompagnarla all’ospedale di San Severo, dove riceveva le prime cure. Sulla base dei numerosi elementi probatori raccolti dai Carabinieri di San Severo, la Procura di Foggia emetteva il fermo di indiziato di delitto nei confronti dei due fratelli che venivano quindi arrestati e tradotti presso il carcere di Foggia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere di concorso in tentato omicidio.
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