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A Potenza, fino al 30 Giugno, la rassegna "Usato in... sicuro"

Quando il corpo della donna diventa merce da supermercato

Uno straordinario progetto di denuncia della giornalista Simona Brancati, maturato insieme ai fotografi Rosario Claps e Gianfranco Vaglio, Debora Dolce, modella, Barbara Guglielmi e Valentina Aloise make up artists.

La mostra è un modo crudo, diretto e immediato per mostrare il grande disagio che si cela dietro l'insicurezza di molte donne che si lasciano usare perchè convinte che sia l'unica arma in loro possesso per ottenere i risultati prefissi e l'insicurezza di molti uomini incapaci di relazionarsi con l'altro sesso, che non riescono a fare altro che dominarlo e umiliarlo pur di non fare i conti con la propria inadeguatezza.

Donna oggetto e corpo usato anche nella “reclame” in media nazionali credendo di utilizzare un appeal o presunto tale per aumentare le vendite? Basta fare zapping o sfogliare riviste per ritrovarsi in pubblicità o messaggi dove il corpo femminile è utilizzato come se fosse un possesso. Spesso anche nell’indifferenza nonostante protocolli e carte deontologiche. “Usato in…sicuro” è  una mostra  fotografica di di 23 scatti in bianco e nero realizzati in 4 diversi set che nasce dal desiderio di mostrare alcuni pezzi di realtà contemporanea, di donne usate e sfruttate, di individui ridotti a cose da comprare e vendere e di cui reclamare il possesso, ma anche di donne che si lasciano usare, volontariamente. Ora è itinerante nel capoluogo di regione lucano, fino al 30 Giugno gli scatti saranno esposti presso il pub Black Moon di via Isca del Pioppo. Le foto sono in vendita e parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza alla casa famiglia Melania.

“Usato in…sicuro” è una mostra che va oltre gli scatti artistici nata da un progetto della giornalista Simona Brancati, maturato insieme ai fotografi Rosario Claps e Gianfranco Vaglio, Debora Dolce, modella, Barbara Guglielmi e Valentina Aloise make up artists. È  basato sull'esigenza di raffigurare e denunciare lo sfruttamento del corpo e dell'immagine femminile. Non nel senso comunemente inteso dell'utilizzo delle donne nel marketing, ma con l'intento di mostrare l'abitudine e l'indifferenza tutt'oggi ad una concezione ben più bassa delle rappresentanti del genere femminile.

Abbiamo chiesto alla Brancati come la città di Potenza ha risposto all’iniziativa.

Specialmente l'inaugurazione lo scorso 6 marzo presso la sede dell'associazione culturale BOOM!, ha visto la partecipazione di numerose persone interessate all'iniziativa. Era presente anche Rosanna Lamorte Ce.St.Ri.M. onlus Coordinatrice Responsabile Progetto "Donna e Libera". Uno dei 4 set del progetto racconta la strada e lo sfruttamento della prostituzione e insieme alla dottoressa Lamorte l'inaugurazione è stata anche l'occasione per parlare delle donne vittime di tratta e dei dati allarmanti in Basilicata

Contro la Donna oggetto si fanno campagne di pubblicità progresso eppure si trovano ancora pubblicità di basso profilo con la “ donna possesso”

O per lo meno, se non proprio di possesso, si tende ancora a fare determinati accostamenti figli di concezioni arcaiche e maschiliste. Se ogni anno decine di donne vengono uccise da uomini che non accettano di essere rifiutati, il problema è educativo e culturale e visto che le cifre non accennano a diminuire vuol dire che da questo punto di vista non stiamo facendo grossi passi in avanti

A mio parere oltre un discorso etico, ho impressione che s anche segno di creatività rasenta lo zero..

Sì sicuramente del resto è molto più semplice mettere una bella donna alla guida di un'auto piuttosto che pensare ad un tipo di campagna pubblicitaria più articolata e sottile

Avete intenzione di portare la mostra anche in altre cittadine lucane?

L'idea c'è, ovviamente è da concordare con il gruppo, essendo questo un progetto corale. Per ora la mostra è itinerante nei locali di Potenza e siamo alla quinta esposizione. Dopo l'estate si potrebbe pensare anche di uscire fuori dai confini del capoluogo.

La mostra è un modo crudo, diretto e immediato per mostrare il grande disagio e l'insicurezza appunto che si celano dietro a questa concezione. L'insicurezza di molte donne che si lasciano usare perchè convinte che sia l'unica arma in loro possesso per ottenere i risultati prefissi e l'insicurezza di molti uomini incapaci di relazionarsi con l'altro sesso, che non riescono a fare altro che dominarlo e umiliarlo pur di non fare i conti con la propria inadeguatezza.

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