La presentazione di “Acquasale” si è rivelata molto più di un evento culturale: è stata una dichiarazione d’amore consapevole al Sud, un invito a guardarsi dentro, a cambiare narrazione, e soprattutto, ad agire. Un segnale forte che, quando cultura e comunità si incontrano, il cambiamento è possibile.
È stata un vero successo la presentazione del libro “Acquasale. Diario civico di un meridionale autocritico” di Gerardo Fascia, ospitata nella suggestiva cornice di Palazzo d’Auria Secondo a Lucera. L’evento ha saputo unire cultura, impegno civile ed emozione, trasformandosi in un momento di riflessione condivisa sul futuro del Mezzogiorno. Numerosi i presenti, attratti da un titolo che già nel nome — Acquasale, piatto povero ma simbolico — prometteva un viaggio nel cuore profondo del Sud, tra criticità da superare e potenzialità da riscoprire. Il pubblico ha seguito con interesse l’intervento di Gerardo Fascia, autore e operatore di sviluppo locale, che ha saputo raccontare con passione e lucidità le dinamiche che, spesso, frenano la crescita del Sud. Il libro è infatti un’analisi schietta e autocritica, ma anche una proposta concreta, che parte dall’esperienza personale per arrivare a una visione collettiva e costruttiva del cambiamento. Ad arricchire il dibattito, gli interventi istituzionali, tra cui quello di Antonio De Sabato, Vicepresidente della Commissione Cultura del Comune di Foggia, e la brillante moderazione della giornalista Danila Paradiso, che ha guidato il dialogo con competenza e sensibilità. Uno dei momenti più toccanti della serata è stato l’intervento musicale della cantautrice Roberta Palumbo, che ha emozionato il pubblico con il suo brano “Anema Cride”, un inno delicato alla gentilezza, ai piccoli gesti quotidiani e alla forza delle relazioni umane autentiche. Il successo della serata è stato confermato non solo dalla partecipazione numerosa, ma anche dalla qualità degli interventi e dall’atmosfera intensa, coinvolgente e partecipata che si è creata. Un pubblico attento, partecipe, pronto a lasciarsi interrogare e a condividere idee. A chiudere l’incontro, un momento conviviale all’insegna della tradizione, con la degustazione dell’acquasale e un calice di vino, simbolo di radici semplici ma autentiche, capaci ancora oggi di unire e far dialogare. La presentazione di “Acquasale” si è rivelata molto più di un evento culturale: è stata una dichiarazione d’amore consapevole al Sud, un invito a guardarsi dentro, a cambiare narrazione, e soprattutto, ad agire. Un segnale forte che, quando cultura e comunità si incontrano, il cambiamento è possibile.
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