IL MATTINO
L'iniziativa
12.01.2025 - 11:20
L’allestimento si sviluppa all’interno di un maestoso telaio di legno, dove le corde tese dell’ordito evocano un ritmo vitale, il respiro, dove la trama del dolore e della rabbia personale, attraverso il processo creativo si convertono in energie riparative, che si prendono cura e ricostruiscono uno spazio d’azione, libero, anche da modelli estetici, nel quale si possa condividere con autenticità, la propria visione esistenziale, mitica, ma reale.
Si inaugura il 15 gennaio 2025, alle ore 15,30, presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia, l’opera di gruppo IL TAPPETO NARRANTE (300 x 300 cm.), realizzata con la tessitura a mano, durante il Workshop di Lisa Fontana, svolto dal 27 al 31 maggio 2024, con le donne dell’Associazione Impegno Donna e con gli/le studenti/studentesse ABAFG delle Scuole di Decorazione, Didattica e Comunicazione dell’Arte, Fashion Design, coordinati dalle Curatrici e Professoresse referenti dei rispettivi Corsi, Francesca Sabba, Maria Jacomini, Federica Bombaci, ed esposta in modo permanente all’Accademia di Belle Arti di Foggia.
L’evento intende far emergere il valore espressivo dell’arte, capace di convogliare le risorse vitali attraverso la creatività, verso il superamento del trauma e la conseguente ricostruzione di uno spazio d’accoglienza di sé, intorno al vuoto fertile. IL TAPPETO NARRANTE intende rigenerare con sinergia il tessuto sociale, che sembra essere l’unico antidoto capace di contrastare il dilagarsi della violenza di genere, grazie alla consapevolezza di chiunque si senta partecipe.
IL TAPPETO NARRANTE è uno spazio d’accoglienza, dove si intrecciano trame di vita.
Nasce dall’interazione di tre Professioniste, Professoresse dell’Accademia di Belle Arti di Foggia, afferenti a tre ambiti disciplinari - Francesca Sabba di Decorazione, Maria Jacomini di Didattica e Comunicazione dell’Arte, Federica Bombaci di Fashion Design - con l’intento di creare un canale di scambio creativo tra le giovani generazioni, rappresentate da 24 studentesse e studenti, con 6 donne vittima di violenza dell’Associazione Impegno Donna di Foggia, rappresentata dalla Presidente Franca Dente e dalla Vice Presidente Paola Addeo, con la partecipazione della Psicoterapeuta Daniela Cataudella e dalla Psicologa Valentina Francioli.
La tecnica della tessitura col telaio a mano affonda nelle radici di una storia universale, archetipica, rielaborata nel qui ed ora con un linguaggio artistico contemporaneo, grazie alla conduzione sensibile dell’artista - arteterapeuta Lisa Fontana, che ha accompagnato il gruppo a partire dalla scoperta della materia naturale, la lana. Attraverso ordito e trama, si è resa visibile la traccia dell’azione artistica, nella libertà espressiva individuale, capace di far emergere il collegamento diretto tra ciò che si realizza e ciò che si vive interiormente. Un insieme di punti, segni, nodi e cuciture, che trovano un nuovo significato nell’opera di gruppo.
Creare una rete sociale che faciliti l’emersione e l’elaborazione dei vissuti di violenza di genere è un dovere di qualsiasi istituzione. La risposta in termini di partecipazione ha confermato che questo progetto è stato utile e necessario, per dirigere funzionalmente le proprie energie vitali verso un miglioramento della condizione di vita propria e altrui, grazie alla consapevolezza di sé, alla comunicazione empatica, alle potenzialità espressive dell’arte. Lo spazio creativo è uno spazio di vita concreto, realizzato attraverso l’attivazione di tutti i sensi e lo scambio di vissuti, narrati in corso d’opera, entrati nel tessuto collettivo di 30 persone di età eterogenee, capaci però di creare un nuovo spazio di appartenenza, col permesso di esistere.
L’identità di gruppo prende la forma di un Mandala, integrazione degli opposti, chiari/scuri, pieni/vuoti, una trama che si sviluppa intorno al centro, in cui si rigenera lo spazio di accoglienza e riconoscimento che abbiamo creato in noi, e che ha dato titolo all’opera: Il Vuoto Fertile.
Il Video realizzato da Antonio Lucifero con le riprese di Rita Lo Surdo, ci permette di cogliere l’intensità della performance finale del workshop.
La Grafica della brochure è stata realizzata dalle studentesse Evelina Granata e Annamaria Binetti, con la supervisione di Ideo Palmisano, Maria Jacomini, Francesca Sabba.
L’allestimento si sviluppa all’interno di un maestoso telaio di legno, dove le corde tese dell’ordito evocano un ritmo vitale, il respiro, dove la trama del dolore e della rabbia personale, attraverso il processo creativo si convertono in energie riparative, che si prendono cura e ricostruiscono uno spazio d’azione, libero, anche da modelli estetici, nel quale si possa condividere con autenticità, la propria visione esistenziale, mitica, ma reale.
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