Il sodalizio, composto da sette persone e capeggiato da un noto pregiudicato cerignolano, oltre ad operare nei comuni limitrofi, quali Stornara e Margherita di Savoia, operava anche nella provincia di Potenza, in particolare la città di Melfi, dove uno degli indagati era particolarmente conosciuto, in quanto ex dipendente Fiat.
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