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Rionero dedicherà a san Gerardo Maiella la nuova Chiesa

Rionero dedicherà a san Gerardo Maiella la nuova Chiesa

Il 24 giugno 2023, a Rionero, sarà dedicata a san Gerardo Maiella la nuova Chiesa con gli annessi locali pastorali. È una
scelta che la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa fece alcuni anni fa con il mio predecessore S.E. Mons. Gianfranco
Todisco e il parroco don Sandro Cerone. E’ un sogno ecclesiale che ora si realizza; un progetto pastorale che si è
concretizzato.
Il prossimo 24 giugno, Solennità di San Giovanni Battista, "consegnerò non solo alla comunità di Rionero ma all’intera
Diocesi e alla comunità del Vulture Melfese, sicuramente un luogo sacro per l’azione liturgica ma anche una “casa” e
una “scuola” per costruire legami di fraternità e di amicizia sociale, in modo particolare tra i bambini, i ragazzi, i
giovani e le famiglie.
Il quartiere rionerese della Parrocchia del SS. Sacramento, denominato ora burocraticamente “C 10”, con il solenne rito
di consacrazione della nuova Chiesa, diventerà, mi auguro, il quartiere “San Gerardo”. Nella nuova Chiesa, infatti, sarà
collocata una reliquia del Santo. L’auspicio è che la comunità del quartiere possa guardare a San Gerardo non solo
come a speciale protettore ma soprattutto come a modello di vita, che conduce a Cristo. Le ragioni della scelta di
dedicare la nuova Chiesa di Rionero a San Gerardo sono state molteplici, ma sono soprattutto legate sia al fatto che il
giovane santo redentorista più volte ha attraversato i nostri paesi e sia per la grande devozione che la nostra gente nutre
tutt’ora nei suoi confronti.
Con il rito della consacrazione di una nuova Chiesa la comunità cristiana è accompagnata liturgicamente ad entrare nel
mistero della Pasqua di Cristo che è la “pietra angolare” su cui si costruisce con le “pietre vive” la comunità, che è il
corpo vivo di Cristo. L’edificio sacro e il popolo di Dio che lo anima costituiscono la vera immagine della Chiesa
sinodale, in cammino verso il Regno eterno. Tutto questo sarà visibile nel rito della consacrazione e, a partire da quel
momento, nella vita quotidiana della comunità cristiana. La nuova Chiesa di san Gerardo si mostrerà a partire dal giorno
della sua consacrazione in tutto il suo splendore, quello di un edificio sacro architettonicamente bello, ma che è
chiamato a diventare «cuore pulsante» non solo della Parrocchia del SS. Sacramento ma dell’intera comunità di Rionero
in Vulture.
Come ogni edificio di culto la nuova Chiesa di san Gerardo deve raccogliere una grande sfida: realizzare un mirabile
connubio tra la  “chiesa di pietre” e la “chiesa viva del popolo”. La nuova Chiesa di San Gerardo è un complesso che
deve rappresentare – soprattutto in questo tempo del cammino sinodale  – un esempio di sinodalità  favorendo
collaborazione e stima tra le diverse realtà ecclesiali e quelle della società civile. Tutti, anche i cittadini che non fanno
riferimento ad alcuna particolare espressione della fede, devono trovare accoglienza fraterna: devono trovare “una porta
aperta e un fuoco acceso”!
Dalla vita di san Gerardo ognuno potrà attingere motivazioni ed entusiasmo per crescere nella carità e nella santità.
 Insieme alla Chiesa inauguriamo, come dicevo, anche i locali di ministero pastorale, affinché questo luogo diventi
realmente un “oratorio”. La Parrocchia, oggi, o diventa “oratorio” oppure perde la sua valenza pastorale. Essere
“oratorio” significa tante cose: scuola, casa, famiglia, palestra, incontro, festa, impegno, relazioni,ecc …. La Parrocchia,
direbbe San Giovanni Bosco, deve essere fucina di “onesti cittadini” e “buoni cristiani”, di persone mature che sanno
concepire la vita come un “dono di Dio”ricevuto e accolto per arricchire gli altri, soprattutto i più svantaggiati.
Il mio sogno è che la nuovaChiesa di San Gerardo e i locali di ministero pastorale diventino un luogo di incontro per
tutti e che siano espressione della Chiesa “in uscita”, aperta alla piazza e strada, per  raggiungere tutti ed ognuno.
Inaugurare, pertanto, non basta. Il cantiere edile si chiude, ma il cantiere ecclesiale deve rimanere aperto per pensare e
progettare a partire dal Vangelo sempre nuovi percorsi di crescita e di inclusione.
San Gerardo, con le sue virtù umane e cristiane, potrà rendere il nuovo complesso pastorale un vero luogo di
formazione e di avviamento all’autonomia soprattutto per i più giovani. La figura del giovane santo redentorista, amico
del confratello ruvese, il ven. Domenico Blasucci, infatti, con il suo fascino di persona innamorata di Cristo edei più
poveri, potrà suscitare l’impegno e la responsabilità di tutti affinché questo spazio diventi la casa del quartiere, quasi un
il “trampolino di lancio” dei nostri giovani per realizzarsi nella vita.
San Gerardo, sono convinto, ancora oggi, può parlare a tutti in modo chiaro, semplice e forte. Le parole con le quali san
Gerardo lasciò la casa paterna e salutò la mamma, “vado a farmi santo”, saranno poste emblematicamente all’ingresso
della nuova Chiesa: possanoesse diventare bussola per tanti, spingendo tutti a saper scegliere l’essenziale, che è amare e
servire.

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