IL MATTINO
Forever
23.05.2021 - 09:44
Di tutto questo, e di molto ancora, si parlerà al seminario online organizzato dalla sezione "Apulo-Lucana" della Società Italiana di Igiene, Sanità Pubblica e Medicina Preventiva che si terrà martedì prossimo 25 maggio.
"Mi sia consentito di consigliare, in particolare a coloro che intraprendono la nostra professione, lo studio dell'epidemiologia. Noi medici della prevenzione siamo in grado di ricavare i fatti dalle nostre osservazioni e sono fermamente convinto che sia nostro preciso dovere utilizzare questa speciale opportunità”, così scriveva nel 1939 il medico inglese William Pickles.* La Prevenzione permette di vivere in buona salute e a lungo. Ma per alcuni assume importanza vitale, al pari dell'aria con la "fame" di ossigeno, solo in situazioni di emergenza, come svelato dalla pandemia del Covid: un torto, non solo alla Prevenzione e ai tanti lavoratori ad essa "dedicati", ma alla Salute di tutti.
“Prevenire è meglio che curare” non è solo un modo di dire. Per molti medici, veterinari, tecnici della prevenzione, infermieri, assistenti sanitari, ecc. è anche una professione. Una nobile professione. Un settore importante di sanità pubblica nel nostro Paese si occupa in via esclusiva di “Prevenire le malattie”. E se oggi abbiamo uno dei migliori Servizi Sanitari al mondo, il merito è anche suo. Ovviamente, mio caro lettore, mi riferisco al “Dipartimento di Prevenzione”, organizzativamente strutturato, seppur con alcune eccezioni tra Regioni, in tre Servizi medici (Igiene Pubblica, Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Medicina del Lavoro) e in tre veterinari (Sanità animale, Igiene degli alimenti di origine animale e Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche). Nel Dipartimento, presente quasi in tutte le ASL, lavorano mediamente 182 operatori, uno ogni 2.300 abitanti circa. [1] I programmi di vaccinazione, screening oncologici, prevenzione nutrizionale, sicurezza alimentare, tutela e sicurezza dei lavoratori, sono solo alcune delle priorità dei Dipartimenti di Prevenzione.
Nella situazione attuale, i Dipartimenti sono chiamati a rilanciare, alla luce dell’esperienza della pandemia Covid-19, la visione di una "prevenzione integrata" delle malattie, anche in riferimento alle disuguaglianze sociali. [2-5] Disuguaglianze che sono i veri “determinanti sociali della salute” e dei quali abbiamo scritto domenica scorsa nella nostra rubrica settimanale. Come sottacere, ad esempio, che a tutt'oggi c'è un netto divario in termini di salute e aspettativa di vita tra il nord e il sud del Paese, che ricalca esattamente la diversa disponibilità di reddito tra le due aree geografiche. [6-8]
L'aspettativa di vita nelle regioni meridionali continua ad essere di 2,9 anni inferiore a quella del nord, mentre l'obesità e altri fattori di rischio comportamentale generano esiti peggiori per i cittadini del sud del Paese. [9] Inoltre, la compliance con i programmi di screening è inferiore al sud, con conseguenti esiti peggiori in termini di terapie antitumorali e di sopravvivenza. E come non sottolineare il sottofinanziamento della Prevenzione, che nonostante la percentuale "teorica" sia di appena del 5% del "fondo sanitario", in realtà non ha mai superato il 4,2%. E nonostante tutto, i Dipartimenti di Prevenzione sono stati in grado di garantire un elevato standard di qualità delle prestazioni, che è notevole se misurato anche in termini di elevata aspettativa di vita alla nascita e di buono stato di salute, come dichiarato da due terzi degli italiani. [10] E che ha consentito di classificare il nostro Servizio Sanitario come uno dei migliori al mondo dalle agenzie internazionali, come l'OMS e l'OCSE.[8]
In termini di prevenzione, il principale strumento politico e di pianificazione in Italia è il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP). Con la ridistribuzione delle competenze, il Governo nazionale (ovvero il Ministero della Salute) è il responsabile dell'attuazione dell'azione "centrale" a sostegno dei progetti di prevenzione regionale. Il Piano Nazionale della Prevenzione, adottato ogni 3-5 anni (quello attuale è il 2020-2025), attraverso i Piani Regionali, rappresenta un esempio unico di pianificazione e realizzazione delle attività di prevenzione in Europa. [11] Il piano ha un numero limitato di obiettivi comuni allo Stato e alle Regioni, in modo da consentire alla pianificazione regionale di definire la popolazione target e le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi associati. In particolare, il Piano 2020-25 intende: [EpiCentro: www.epicentro.iss.it]
"- ribadire l’approccio life course, finalizzato al mantenimento del benessere in ciascuna fase dell’esistenza, per setting, come strumento facilitante per le azioni di promozione della salute e di prevenzione, e di genere, al fine di migliorare l’appropriatezza e l’equità degli interventi;
- rafforzare le Azioni centrali a supporto, anche al fine di valorizzarne la funzione di integrazione tra i diversi livelli di governo;
- rafforzare l’intersettorialità, attraverso modelli organizzativi che ne favoriscano l’attuazione;
- affrontare il contrasto alle disuguaglianze sociali e geografiche quale priorità trasversale a tutti gli obiettivi;
- promuovere un approccio di tutto il governo, nazionale o locale, e dell’intera società, con un maggiore coinvolgimento della comunità e dei suoi gruppi di interesse a partire già dalla fase di pianificazione delle azioni;
- sostenere i Piani Regionali della Prevenzione (PRP) come “luoghi” istituzionali e riconoscibili per la governance delle politiche e degli interventi di prevenzione;
- sostenere l’interazione organizzativa, funzionale, operativa di tutte le risorse interne ed esterne al sistema sanitario, a partire dal Dipartimento di prevenzione;
- rafforzare il sistema di monitoraggio e valutazione dei processi e dei risultati."
Una volta individuati i principali obiettivi a livello nazionale, è importante contestualizzare tali target nel contesto epidemiologico regionale. Inoltre, per tradurre le linee guida nazionali in attività, è necessario adottare azioni strategiche incentrate sulla Medicina Basata sull'evidenza e sul concetto di qualità dell'assistenza. Mio caro lettore, come vedi, la Prevenzione non è un "dio minore" della Sanità pubblica (e di questo in molti hanno dovuto ricredersi e prendere coscienza anche a causa della pandemia), ma si avvale di competenze elevate delle risorse umane impiegate e di strategie basate su evidenze scientifiche. Di tutto questo, e di molto ancora, si parlerà al seminario online organizzato dalla sezione "Apulo-Lucana" della Società Italiana di Igiene, Sanità Pubblica e Medicina Preventiva che si terrà martedì prossimo 25 maggio.
Note
* Pickles WN. Epidemiology in country practice. Torquay: The Devonshire Press Ltd; 1939
Bibliografia
1 . Poscia A, Silenzi A, Ricciardi W. Organisation and Financing of Public Health Services in Europe. Health Policy Series 2018: 49.
2 . Serapioni M. Economic Crisis and Inequalities in Health Systems in the Countries of Southern Europe. Cad. Saude Publica 2017; 33 (9).
3 . Dyakova M, Hamelmann C, Bellis MA, et al. Investment for Health and Well-Being: A Review of the Social Return on Investment from Public Health Policies to Support Implementing the Sustainable Development Goals by Building on Health 2020. Copenhagen: WHO Regional Office for Europe; 2017 (Health Evidence Network (HEN) synthesis report 51).
4 . Rosso A, Marzuillo C, Massimi A, et al. Policy and Planning of Prevention in Italy: Results from an Appraisal of Prevention Plan Developed by Regions for the Period 2010-2012. Health Pol 2015; 119: 760-9.
5 . WHO. Nutrition, Physical Activity and Obesity. Italy. 2013. http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0018/243306/Italy-WHO-Country-Profile.pdf.
6 . Ferré F, et al. Italy: Health System Review. Health Systems in Transition, 2014, 16 (4): 1-168.
7 . OECD. State of the Health in the EU. Italy: Country Health Profile 2017. http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0008/355985/Health-Profile-Italy-Eng.pdf?ua=1.
8 . Malizia A, et al. (2017) Emergency Department, Sustainability, and eHealth: A Proposal to Merge These Elements Improving the Sanitary System. The Internet of Things: Foundation for Smart Cities, eHealth and Ubiquitous Computing, Chapter 17, CRC Press, Taylor & Francis Group.
9 . Unim B, De Vito C, Massimi A, et al. The Need to Improve Implementation and Use of Lifestyle Surveillance System for Planning Prevention Activities: An Analysis of the Italian Regions. Publ. Health 2016; 130: 51-8.
10 . Boccia A, De Vito C, Marzuillo C, Ricciardi W, Villari P. The Governance of Prevention in Italy. EBPH 2013; 13 (1).
11 . Ministero della Salute. Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. http://www.salute.gov.it/
https://www.biomedicineandprevention.com/manuscript/governance-prevention-italy
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